Il terribile video dell’omicidio condiviso su Facebook e rimasto online per tre ore prima di essere rimosso dal social ha sconvolto gran parte degli utenti che frequentano la piattaforma, una community di quasi 2 miliardi di persone.
Steve Stephens, il killer che ha ucciso a sangue freddo un povero pensionato che nemmeno conosceva la scorsa domenica di Pasqua, è stato trovato senza vita. Al momento avanza l’ipotesi del suicidio.
L’omicidio di Cleveland ha suscitato un vortice di polemiche, specialmente per il modo in cui Facebook ha gestito l’episodio: il responsabile operativo di Facebook, Justin Osofsky, ha spiegato nel dettaglio quanto successo sul social network, ammettendo che la piattaforma può certamente migliorare i suoi sistemi di controllo e che si impegnerà a fare molto di più per contrastare la diffusione della violenza online: “Diamo massima priorità alle segnalazioni con serie implicazioni di sicurezza per la nostra community e stiamo lavorando per rendere questo processo di controllo ancora più rapido”, ha commentato.
Secondo la ricostruzione di Facebook, l’assassino ha postato tre video: nel primo – alle 11:09 locali – affermava che voleva uccidere qualcuno e nessuno lo ha segnalato, nel secondo – alle 11:11 – ha registrato l’omicidio. Nel terzo – alle 11:22 – si registra live per ben 5 minuti e conferma l’assassinio. Il video con l’omicidio è stato segnalato dagl utenti del social solo due ore dopo la sua condivisione: da lì sono stati necessari altri 23 minuti per disattivare l’account del killer.
Come sottolineato da Osofsky, i vertici di Menlo Park sono già al lavoro affinché episodi simili non si ripetano mai più. Tra le varie contromisure prese in considerazione, Osofsky pensa che l’uso dell’intelligenza artificiale possa essere un valido alleato per far sì che la clip in questione non possa essere più ricondivisa da nessun utente.