Pete Lau proprio recentemente si è lasciato andare con i colleghi di “Repubblica” condividendo qualche pensiero intimo sulla società e su quelli che sono i concorrenti. La compagnia, che comunque rimane legata fortemente ad Oppo, ha solo 4 anni, ma il cuore dei fan tecnologici è stato ormai rapito.
La missione della startup cinese, come confermato dal CEO, è sempre stata quella di proporre una vera alternativa ad iPhone nel mondo Android.
Racconta Pete che, spesso quando girava per strada e si fermava ad osservare i negozi di telefonia, si rendeva sempre più conto che iPhone era iPhone. Non esisteva una vera e propria alternativa, ecco quindi che da qui è nato tutto.
L’alternativa ad iPhone
“Nel 2013 guardavo gli smartphone nei negozi ma non c’era nulla che potesse competere con l’iPhone nel mondo Android. E invece era quello che stavo cercando. Erano già venti anni che lavoravo nel campo della tecnologia di consumo, pensai allora con il mio socio Carl Pei, che nel mondo ci dovevano essere altre persone come noi che non aspettavano altro che avere un’alternativa alla Apple.”
Risulta quindi palese la forte ispirazione verso la casa californiana, ispirazione poi che è venuta fortemente fuori con OnePlus 5, uno smartphone che ha avuto un enorme successo. Ora con OnePlus 6 si cerca di nuovo di stupire per donare ai clienti una nuova alternativa ad iPhone X.
Il punto è che con OnePlus 5 si sono superate ufficialmente le punte dei 500€. Se si vuole creare un alternativa a quello che offre Apple, ma poi ci si ritrova a spendere, bene o male lo stesso, che senso ha? Il pericolo infatti è che OnePlus 6 possa realmente costare troppo.
Il flagship Killer sta tornando
Il prossimo modello, OnePlus 6, monterà un processore di ultimissima generazione, vale a dire il Qualcomm Snapdragon 845. Secondo quanto dichiarato poi dalla società sarà disponibile con un massimo di 8GB di memoria RAM e 256Gb di memoria interna. Come però riportato anche da “Repubblica” sicuramente prevista anche la versione da 6GB di RAM e 128GB di memoria interna.
Tuttavia dopo solo 4 anni le pressioni iniziano a sentirli, Pete Lau ha infatti confermato che:
“Ogni anno è più difficile del precedente. Più cresci, più aumenta la pressione e le responsabilità. Vorrei costruire un’azienda sana e con una crescita sostenibile. Ma non so se è un obiettivo vero e proprio, forse è più una filosofia di fondo da applicare giorno per giorno.”
Fonte | Repubblica