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Peggiori App Android: scoprite quali consumano batteria e traffico dati

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Peggiori App Android: scoprite quali consumano batteria e traffico dati
smartphone Google: ecco le peggiodi App Android secondo Avast

Il Play Store di Google è pieno zeppo di app Android e, si sa, non tutte sono sempre ottimizzate per rendere al meglio con il dispositivo hardware pronto ad accoglierle. In alcuni casi, l’impatto provocato dall’installazione di un dato software sullo smartphone o tablet di turno non è infatti di poco conto e, nella peggiore delle ipotesi, siamo costretti a fare i conti con un consumo della batteria e traffico dati pressoché ingente. La soluzione? Disinstallare l’applicazione, onde evitare di restare a secco di autonomia e giga.

Fortunatamente, esiste un rapporto annuale realizzato da Avast che mette in risalto quali sono le peggiori app Android presenti all’interno del Play Store di Google. Una utile indicazione, senza dubbio, che fa quasi da monito all’utilizzo dei software riportati qui di seguito. Per farla breve: non installateli se volete evitare che il vostro smartphone faccia fronte ad un rapido deterioramento della batteria o del traffico dati.

Avast ha suddiviso le risultanze delle analisi in due tronconi, a seconda di applicazioni che vengono eseguite sia all’avvio che in background e quelle eseguite invece manualmente dall’utente. Capite bene che l’impatto negativo provocato da una app Android non ottimizzata è ingente, specie nel primo caso, là dove il software inizia a scaricare risorse non appena lo smartphone viene acceso e, quindi, rischia di “mangiare” autonomia e giga in pochissimo tempo. Meno problematica è invece la seconda opzione, che richiede l’utilizzo attivo di una app aperta manualmente dall’utente, come ad esempio il download di brani su Spotify.

Quali sono le peggiori app Android che accumulano dati e divorano lo storage dello smartphone in background? Secondo il rapporto di Avast, lo speciale riconoscimento va a Facebook, che raccoglie le cache ogni volta che è in esecuzione e, soprattutto, “dimentica” di eliminarle. Al secondo posto c’è Spotify, in quanto tende a scaricare podcast e canzoni in background, quindi il consiglio è di tenere d’occhio ciò che viene sincronizzato in offline. Gran parte dei servizi che gravitano attorno all’orbita di Mark Zuckerberg non sono comunque perfetti: tra le bad app troviamo infatti anche Instagram (terzo posto) e Facebook Messenger (quinto posto), mentre Google – che in linea teorica dovrebbe sviluppare app perfette su Android e ottimizzate al massimo – si trova nella black list dall’alto dei suoi Google Maps (ottavo posto, Google Chrome (nono posto) e Quick Search Box (decimo posto).

La seconda analisi di Avast pone l’accento sulle peggiori app Android che consumano dati e batteria una volta aperte e, quindi, eseguite manualmente. L’elenco è abbastanza variegato, seppure dominato da LINE: Free Cals & Messages, nello specifico il software collocato dal rapporto al primo posto; segue subito a ruota Snapchat e Amazon Shopping (rispettivamente secondo e terzo posto), così come Clean Master (quinta piazza), mentre Netflix – che in linea teorica dovrebbe consumare di più durante lo streaming di film e programmi Tv – è “soltanto ottavo. Fa peggio Samsung WatchON al nono posto.

Per ulteriori informazioni su queste app, oltre ad altri risultati condotti da Avast e improntati, ad esatto rovescio, sulle 50 app Android più popolari, le peggiori app scaricabili, le più recenti app che scaricano risorse, potete scaricare il rapporto completo di Avast.

FONTE: Avast

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