Tradizione intrisa di connotati peculiari dell’era in salsa “2.0”: è questo il futuro delle librerie Amazon, che potrebbero presto trasformarsi in veri e propri punti vendita fatti di cemento e mattone. Ne è convinto l’amministratore delegato del fondo d’investimento immobiliare General Growth Properties, Sandeep Mathrani, che a mezzo del quotidiano statunitense <<Wall Street Journal>> ha evidenziato le strategie future della società capitanata da Jeff Bezos: aprire dalle 300 alle 400 librerie fisiche, sulla scorta del bookstore inaugurato lo scorso anno a Seattle.
Il colosso on-line si rifiuta di commentare la notizia, ritenuta “mera speculazione”. In realtà, le librerie Amazon sarebbero in procinto di sbarcare tra i molteplici negozi che affollano vie e centri commerciali. Lo stesso Mathrani, incalzato sull’argomento, paragona la plausibile trasformazione della compagnia sita a Washington con quelle di Bonopos e Warby Parker, rispettivamente brand dediti al commercio di vestiti maschili ed occhiali che, dopo aver raggranellato il successo in rete, hanno cavalcato l’onda anche attraverso botteghe fisiche.
Un passaggio inaspettato, sebbene le librerie Amazon rientreranno in un progetto di ampio respiro che potrebbe coinvolgere, a stretto gomito, vasi correlati: da un lato, restituire agli amanti della lettura l’immediatezza del toccare “con mano” i libri prima di proceder all’acquisto, senza dimenticare di concerto la diffusione della casa editrice Amazon Publishing fondata di recente, che potrebbe trovare nei bookstore fisici il proprio punto di slancio.
Eppure alla base della strategia in discorso potrebbe esservi un elemento di innovazione, che mescolerebbe una costumanza, quella delle librerie, perpetratasi negli anni: i bookstore della società di Bezos potrebbero infatti riproporre un rivisitato modello in salsa Apple Store, contornando libri e tomi con altri prodotti facenti parte del portfolio del gruppo. Kindle innanzitutto, ma anche i tablet Fire e tutto ciò che ruota attorno al mondo targato Amazon. Insomma, il salto dall’on-line alle vetrine potrebbe esser breve, con l’editoria in mattone pronta ad ingolosire Bezos.
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