Potremmo essere tutti vittima di una violazione della privacy WhatsApp: arriva la notizia che l’applicazione conserverebbe i dati di tutte le chiamate effettuate dai suoi utilizzatori.
WhatsApp è l’app di messagistica istantanea più usata al mondo, con più di un miliardo di download e centinaia di migliaia di utenti che la usano tutti i giorni per comunicare con i propri amici e parenti avendo come contatto il proprio numero di telefono. Con quest’app, oltre a chattare, si possono da qualche mese anche effettuare telefonate tramite connessione ad internet; tutti questi servizi sono offerti al prezzo di 89 centesimi di euro all’anno, piccolo contributo che permette agli sviluppatori di non includere fastidiosi banner pubblicitari.
La notizia è stata data da uno studio sull’applicazione da parte di un team di ricercatori delle università di New Haven; essi hanno confermato che la privacy WhatsApp è a rischio causa l’archiviazione sui server dell’applicazione di numeri, date e ore in cui le chiamate vengono effettuate. E tutti i dati si vanno ad aggiungere a quelli già raccolti da Facebook in quanto i due colossi sono entrambi proprietà di Mark Zuckerberg.
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La ricerca sulla privacy WhatsApp è stata condotta decifrando il traffico della rete su un dispositivo Android, ma il team ha dichiarato che amplierà questa ricerca anche su iOS. Per i più esperti, si è scoperto che il codec utilizzato da WhatsApp per rendere possibile la conservazione delle chiamate è Opus, mentre per le chat è FunXMPP.
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