Problemi Xiaomi Redmi 5 Plus: non installate la MIUI 8.4.19 beta se tenete al vostro display

Riportiamo senza indugi una grave problematica che potrebbe affliggere Xiaomi Redmi 5 Plus, apprezzato smartphone Android di fascia media che, complice l’interessante prezzo di listino e, soprattutto, il supporto alla banda 20 e garanzia Italia 24 mesi presso i vari rinomati e-commerce (Amazon) o negozi fisici (MediaWorld), sta gradatamente imponendosi con decisione anche sul nostro territorio. Invitiamo quindi tutti i possessori del dispositivo in questione ad aprir bene le orecchie, o sarebbe meglio dire leggere con attenzione le righe che seguono.

Partiamo sin dagli albori. Xiaomi sta ultimando gli ultimi dettagli propedeutici al rilascio su larga scala di un aggiornamento della sua interfaccia proprietaria MIUI tramite il canale Global Beta. Il firmware, strutturato addirittura secondo i paradigmi di Android 8.1 Oreo, sarà contrassegnato sotto la dicitura MIUI 8.4.19 Global Beta e, come ormai prassi, conterrà novità, migliorie e affinamento rispetto al lavoro già condotto dal produttore cinese.

Nessuna magagna all’orizzonte, quindi. O quanto meno in apparenza. Sì, perché pare esser disponibile in rete una versione rigorosamente leaked dell’aggiornamento in questione, pronto conseguentemente ad esser scaricato da tutti gli smaniosi possessori di Xiaomi Redmi 5 Plus, specie dinanzi alla presenza dell’ultimo Android 8.1 Oreo. Consigliamo tuttavia di porre un freno alla voglia irrefrenabile di novità e attender con raziocinio il rilascio (a questo punto ufficiale e a mezzo dei soliti e tradizionali canali) dell’aggiornamento se non volete provocare danni irreparabili al vostro smartphone.

La questione non è infatti da sottovalutare: come argomentato infatti in queste ore da alcuni post presenti in rete, l’installazione dell’aggiornamento andrà di fatto a mettere in atto fastidiosissimi problemi di burn in sul display di Xiaomi Redmi 5 Plus. E qui vale la pena aprire una parentesi: come mai dovrebbe apparire una magagna del genere se il quotatissimo smartphone medio-gamma di Xiaomi utilizza un pannello tradizionale (nonché assai più economico) LCD in luogo della in voga tecnologia OLED (da sempre affetta da problemi di questo tipo, come dimostra, restando ancorati alla sfera di Xiaomi, alcuni casi di burn in del display di Mi Note 2, per inciso il primo terminale dell’azienda cinese ad aver fatto uso della sopra menzionata tecnologia).

La soluzione è presto detta: il burn in si verifica a prescindere dopo un uso protratto degli smartphone e, nel caso dello smartphone Xiaomi di fascia media, la problematica si presenta in modo assolutamente più rapido del normale. Secondo le prime testimonianze, ci sarebbero collegamenti tra la regolazione automatica della luminosità e il problema del burn in, mentre altri sostengono che il fenomeno si presenti dopo aver effettuato alcune regolazioni ai colori del pannello dello smartphone tramite le apposite opzioni softwarw. In ogni caso, la stortura è legata ad operazioni inerenti il display.

Il burn in, per chi non lo sapesse, provoca una sorta di sovrimpressione di una immagine (la cosiddetta immagine fantasma) sul pannello del dispositivo a seguito della visualizzazione prolungata e continua della stessa nella medesima posizione nello schermo. Di conseguenza, ci troviamo di fronte ad un problema di tipo hardware e non invece software, caratterizzato da una sostanziale difficoltà a tornare indietro una volta presentato: in soldoni, l’unico rimedio esperibile sarà il cambio fisico del display, con conseguente intervento in garanzia.

Ora, alla luce della notizia, consigliamo tutti i possessori di Xiaomi Redmi 5 Plus di non procedere assolutamente con l’aggiornamento della MIUI 8.4.19 Global Beta che sta circolando in rete, visti soprattutto i gravi problemi di burn in in questione. D’altro canto, si tratta proprio di una versione leaked, non rilasciata ufficialmente da Xiaomi, ed è facile intuire come lo stesso produttore cinese sia bene a conoscenza del problema e sia cercando di risolverlo prima di distribuire il firmware in via generalizzata.

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FONTE: GizChina

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