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Progetto Baseline: le lenti a contatto intelligenti di Google che migliorano la salute

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Progetto Baseline: le lenti a contatto intelligenti di Google che migliorano la salute

Come vi avevamo anticipato in un articolo di qualche mese fa, sembra che Google stia portando avanti il famoso progetto basato su lenti a contatto intelligenti, ora denominato Progetto Baseline. Tutto questo, insieme alla mole di accessori legati a dispositivi mobili di ogni genere messi in campo negli ultimi tempi (dal cardio-frequenzimetro al più sofisticato indossabile del momento), non fa che darci una ulteriore conferma di quanto tecnologia e salute stiano sempre più viaggiando di pari passo. Quest’ultima sta per diventare un grande affare commerciale, e non soltanto in termini economici (benché si avrà senz’altro a che fare con ingenti somme di denaro, dato che il settore sanitario si stima raggiungerà solo negli Stati Uniti un valore di circa 10 trilioni di dollari negli anni a venire), ma proprio per quanto riguarda la direzione che sta intraprendendo il genere umano, soprattutto nei paesi più sviluppati dove la popolazione tende ad allungare sempre più le proprie aspettative di vita.

Ebbene, è qui che entra in gioco l’ultima sfida di Google: il Progetto Baseline, anche conosciuto come Baseline Study. Esso prevede la raccolta di informazioni genetiche e molecolari, in via del tutto anonima, relative a un campione di volontari cui verrebbero fatte indossare queste lenti a contatto intelligenti. Il suddetto campione sarà inizialmente composto da soli 175 individui, che aumenterebbero gradualmente fino a coinvolgere alla fine migliaia di persone. L’obiettivo è semplice: ottenere l’identikit di un essere umano in salute. Il Dott. Andrew Conrad, biologo molecolare, si è unito allo staff di Google X e dirigerà il progetto. Egli ha messo insieme una squadra di circa 100 persone esperte in vari settori della scienza tra cui psicologia, biochimica, ottica, ecc., con il compito di osservare le enormi quantità di dati che il laboratorio sarebbe in grado di radunare, e possibilmente aiutare la comunità medica a scoprire e curare i problemi di salute più rilevanti, dal diabete ai disturbi cardiaci.

Le suddette lenti a contatto intelligenti sarebbero integrate da componenti micro-elettronici in grado di monitorare i livelli di zuccheri nel sangue della persona che le indossa, quasi in maniera continuativa.

Con l’aumentare dei partecipanti, sarà possibile individuare l’andamento degli stati biologici umani, fino a identificare – con l’aiuto delle smisurate capacità di calcolo di Google – dei “biomarcatori” che aiutino ad impedire lo sviluppo di gravi malattie negli individui. Per esempio alcuni marcatori potrebbero indicare gruppi di persone in grado o meno di smaltire efficacemente certi tipi di sostanze alimentari. Altri marcatori potrebbero suonare un campanello d’allarme in merito a diabete, cancro o disturbi cardiaci. I dati che Google si procurerà grazie alle lenti a contatto intelligenti, verranno – ribadiamo – trattati in forma anonima e per nessun motivo divulgati o trasmessi a compagnie di assicurazione. Il Progetto Baseline sarà anche monitorato da importanti commissioni di controllo; la Duke University e la Stanford University vigileranno sull’uso che si farà delle informazioni ottenute.

Data la tendenza cui stiamo ultimamente assistendo in campo tecnologico, qualunque risultato possa emergere dal Progetto Baseline, alla fine diventerà qualcosa con cui tutti quanti noi ci ritroveremo ad interagire con la stessa familiarità con cui oggi interagiamo coi nostri smartphone e smartwatch.

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