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Recensione Huawei P9, la prova completa di Keyforweb

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Recensione Huawei P9, la prova completa di Keyforweb

Huawei P9 è il nuovo top di gamma 2016 della casa cinese, nato per sfidare da vicino i colossi Apple, Samsung, LG, HTC e Sony per il trono di miglior smartphone dell’anno; per riuscire nell’impresa non si è badato a compromessi, utilizzando materiali di qualità per la scocca, sviluppando un SoC dalle elevate prestazioni ed addirittura andando a collaborare con un gigante del calibro di Leica per realizzare un comparto fotografico di livello assoluto. Il tutto gestito dalla nuova interfaccia utente EMUI 4.1. Riuscirà la casa cinese a battere tutti? Scopriamolo nella nostra recensione Huawei P9.

UNBOXING

La confezione di questo Huawei P9 è davvero molto elegante, forse la migliore passata in redazione. In dotazione con il P9 troviamo un cavetto USB Type C, cuffie identiche a quelle già viste su precedenti modelli, un caricabatteria USB standard e purtroppo privo del sistema di ricarica rapida che troviamo sul modello superiore P9 Plus e solo su questo, ed il classico accessorio per l’estrazione dell’alloggiamento della nano SIM.

DESIGN E DISPOSIZIONE

Uno dei punti di forza del nuovo Huawei P9 è indubbiamente il design e la cura nei materiali. Il dispositivo misura solamente 145 x 70.9 x 7 mm, grazie anche alla scelta di Huawei di dotarlo di un display da 5.2″ che rende il device estremamente maneggevole e comodo da utilizzare anche con una sola mano.  I materiali sono assolutamente degni di nota, facendo ampio uso di alluminio sia per quanto riguarda la cornice sia per la cover posteriore. Finiture e dettagli sono tra i migliori mai visti su un dispositivo Android; unico lato negativo di questa scocca così ricercata è il fatto che risulti molto difficile da utilizzare senza una cover protettiva, presentandosi estremamente scivolosa e difficile da tenere in mano.

Per quanto riguarda la disposizione dei tasti troviamo sul lato destro del dispositivo il bilanciere del volume ed il tasto zigrinato di accensione e spegnimento, sulla parte superiore unicamente il secondo microfono, mentre nella parte inferiore il jack audio da 3.5 mm, lo speaker mono di ottima qualità e la porta USB Type-C.

Nello splendido comparto posteriore troviamo invece gli elementi su cui si basa la vera particolarità di questo Huawei P9: la doppia fotocamera (una a colori ed una in bianco e nero) sviluppata in collaborazione con Leica, il doppio flash LED, il sensore laser per la messa a fuoco e l’incredibile lettore d’impronte digitali. Quest’ultimo, in grado di identificare la profondità delle impronte digitali ed in assoluto il migliore mai provato, sa riconoscere il dito da ogni tipo di angolazione scelta. Huawei ha inoltre reso disponibili diverse gesture legate proprio al sensore, che attraverso dei semplici swipe consentono di mostrare il menu a tendina delle notifiche, di scorrere la galleria fotografica, rispondere alle chiamate e fare altro ancora.

Anteriormente troviamo il display da 5.2″ con cornici laterali sottili. Sopra al display troviamo la fotocamera anteriore, il sensore di prossimità e il Led di notifica inserito nella capsula audio, scelta elegante ma che ne rende in diversi casi difficile la visualizzazione, soprattutto all’aperto.

HARDWARE e PRESTAZIONI

Per questo P9 Huawei ha deciso di realizzare un apposito processore, il modello HiSilicon Kirin 955 octa-core (4 core Cortex-A72 da 2.5GHz, 4 core Cortex-A53 da 1.8GHz) con processo produttivo a 16nm FinFET Plus, coadiuvato da una GPU ARM Mali-T880 e un coprocessore di movimento i5 adibito al monitoraggio costante delle attività motorie e dei vari sensori del dispositivo. Per quanto riguarda la RAM, questo Huawei P9 distribuito in Europa è equipaggiato con 3 GB LPDDR4.

I risultati ottenuti nei vari benchmark da questo Huawei P9 dimostrano il buon lavoro fatto dalla casa cinese con il Kirin 955, in grado di fornire prestazioni sempre di alto livello, nonostante i risultati lo pongano a distanza da altri top di gamma quali Samsung Galaxy S7 o LG G5: il P9 ha infatti ottenuto un punteggio di 96031 punti su AnTuTu Benchmark, mentre con Geekbenck il punteggio è passato da 1787 punti per la modalità single-core a 6509 per quella multi-core.

Nella prova pratica Huawei P9 si è comunque sempre dimostrato rapido, veloce e privo di lag, anche con diverse applicazioni aperte, nella riproduzione di video ad alta risoluzione e nelle sessioni di gioco con i titoli in grado di sfruttare tutte le capacità del device. Abbiamo riscontrato solo un leggero surriscaldamento della parte superiore del display nelle sessioni di gioco maggiormente impegnative per il processore, ma nulla di particolarmente fastidioso.

DISPLAY

Huawei P9 dispone di un display da 5.2 pollici di tipo IPS NEO con risoluzione massima Full HD da 1920 x 1080 pixel e 423 ppi e protetto da un vetro Gorilla Glass 4 in grado di sorprenderci davvero in positivo per contrasto e luminosità sia all’aperto sia al chiuso, caratteristiche che assicurano sempre la massima visibilità e colori ottimi persino provandolo da un angolo di visualizzazione elevato. Ottima la possibilità di regolazione della temperatura cromatica attraverso l’apposito menu situato nel pannello delle impostazioni. I bianchi restituiti sono di un livello superiore, soprattutto in confronto a quanto riscontrato ad esempio in uno dei diretti avversari del prodotto come LG G5, con uno schermo caratterizzato da temperature più fredde e un bianco decisamente tendente al blu.

Ottimo anche l’algoritmo di gestione della luminosità automatica, sempre preciso e in grado di restituire la giusta risposta in ogni ambiente di utilizzo. Peccato per la mancanza di un sistema Always On Display che, nonostante dia il meglio di sé su display di tipo Super AMOLED, avrebbe potuto essere implementato anche sul P9 come dimostrato da LG con il suo G5.

CONNETTIVITÀ

Per quanto riguarda la connettività, il nuovo P9 è ovviamente pronto a sfidare tutti i diretti concorrenti della fascia top di gamma 2016, contando su una connessione mobile LTE Cat.6 (con download dalla velocità massima di 300 Mbps e upload fino a 50 Mbps), Wi-Fi ac, Bluetooth 4.2, NFC.

Il Huawei P9 è al momento il miglior smartphone che abbiamo provato per quanto riguarda la ricezione: il segnale è sempre molto forte e stabile in città, ma anche uscendo e raggiungendo zone solitamente poco coperte dalla rete del gestore.

Anche la connettività Wi-Fi è un vero punto di forza del nuovo P9, dimostrandosi sempre forte e stabile nei nostri test. Per quanto riguarda il bluetooth, non abbiamo mai riscontrato disconnessioni né dallo smartwatch Android Wear al quale era stato connesso né dal bluetooth dell’automobile con la quale abbiamo effettuato i vari test.

FOTOCAMERA

Huawei ha focalizzato la campagna pubblicitaria ed il lancio sul mercato di questo P9 proprio sulla fotocamera, realizzata in collaborazione con il colosso della fotografia mondiale LEICA. L’azienda ha sostanzialmente cercato di rivoluzionare il comparto fotografico mobile con un’importante novità: il Huawei P9, così come LG G5, dispone infatti di due fotocamere principali posizionate nella parte posteriore del device; ma se per il G5 si parla di sensori differenti ed una fotocamera con grandangolo, Huawei ha scelto una strada differente dotando il P9 di due sensori da 12 megapixel ma con il secondo privo del filtro bayer e quindi limitato ai colori bianco e nero.

Entrando nel dettaglio, si tratta di due fotocamere da 12 megapixel con sensore Sony IMX 286 e lenti SUMMARIT asferiche da 27 mm, con apertura f/2.2 e realizzate in collaborazione con LEICA proprio per questo specifico smartphone; la seconda fotocamera è priva del filtro bayer (quindi in bianco e nero) ma, rispetto a quella a colori, in grado di catturare una quantità di luce superiore al 300% e dotata di un contrasto maggiore del 50%. Secondo quanto indicato da Huawei, effettuando uno scatto con il P9 vengono azionate contemporaneamente entrambe le fotocamere, combinazione che dovrebbe consentire scatti caratterizzati da maggiore profondità di campo, neri più intensi e maggiori dettagli, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità.

Huawei, sempre in combinazione con LEICA, ha anche completamente rivisto l’interfaccia utente della fotocamera che ora, rispetto al passato, integra diversi filtri in tempo reale, una modalità di scatto capace di variare la profondità di campo in post produzione, svariati effetti, ed ovviamente la possibilità di scegliere se scattare foto in bianco e nero, piuttosto che a colori, sfruttando esclusivamente il sensore privo del filtro bayer.

Ovviamente è presente, oltre a quella automatica, una modalità PRO che permette di intervenire su innumerevoli parametri come messa a fuoco, ISO, otturatore ed esposizione, permettendo di salvare lo scatto anche nel formato grezzo RAW da rielaborare in post produzione. Pesante l’assenza su questo dispositivo di fascia alta dello stabilizzatore ottico d’immagine.

Nei test effettuati in vari scenari, possiamo affermare che le foto scattate da Huawei P9 in modalità automatica (scelta dalla maggior parte degli utenti) sono di buona qualità ma forse inferiori alle attese, con colori troppo contrastati ed in alcuni casi “bruciati”, con conseguente perdita di dettaglio. Il problema non è però da considerare legato ai sensori del P9 ma ad un algoritmo di gestione del formato JPEG probabilmente ancora acerbo e incapace di intervenire al meglio sugli scatti. A dimostrazione di quanto affermato, provando ad effettuare uno scatto in formato RAW attraverso la modalità PRO ed elaborando la foto tramite Adobe PhotoShop, abbiamo potuto riscontrare un’immagine estremamente definita e di assoluto livello.

Segnaliamo che la fotocamera da 12 megapixel con risoluzione massima 3968 x 2976 pixel utilizza il ratio 4:3 che non risulta particolarmente adatto per la visione su display e Smart TV 16:9. La fotocamera anteriore restituisce foto di buona qualità ed è perfetta per gli amanti dei selfie.

Solo discreta la qualità della registrazione video alla massima risoluzione Full HD 60 fps che risente notevolmente della mancanza dello stabilizzatore ottico, soprattutto in funzione del fatto che quello digitale, che in parte riesce a contenere il tremolio, è attivabile fino alla risoluzione massima Full Hd 30fps. Il P9 è in grado di registrare video in slow motion e time lapse alla risoluzione massima HD, ma riesce però a sfruttare la modalità Pro già riscontrata nella sezione fotografica mettendo sicuramente a segno un altro punto a proprio favore.

AUDIO

Oltre al display, un altro punto di forza che ci ha sorpreso su questo P9 riguarda il comparto audio che, nonostante disponga esclusivamente di uno speaker mono, riesce a restituire bassi corposi ed un volume sopra la media senza mai andare in difficoltà. Buono anche l’ascolto dalla capsula auricolare, così come del microfono, grazie a cui l’interlocutore riceve sempre una voce chiara e forte.

BATTERIA

La batteria del nuovo Huawei P9 ha una capacità di 3.000 mAh in linea con gli attuali top di gamma 2016 e gestita dal software attraverso tre piani di risparmio energetico:

  • prestazioni –  consente di massimizzare le prestazioni del processore per sfruttarne le qualità in riproduzione video, l’utilizzo di giochi o di applicazioni particolarmente pesanti;
  • intelligente – regola automaticamente le prestazioni del processore e della rete, consentendo di risparmiare circa 30 minuti rispetto al precedente piano;
  • ultra – disattiva ogni tipo di connettività al di fuori delle chiamate e dei messaggi consentendo di utilizzare il telefono quando si è in difficoltà con la carica residua

Nonostante questi piani gestibili direttamente dall’utente, siamo rimasti delusi dall’autonomia di questo Huawei P9 che, sottoposto ad un uso medio-alto, faticherà decisamente ad arrivare a fine serata e che, vista la grave mancanza di un caricabatteria con tecnologia di ricarica rapida incluso nella confezione, richiederà oltre 2 ore e 30 minuti per ricaricarsi completamente.

A conferma delle scarse prestazioni offerte dalla batteria, utilizzando lo script automatico fornito dall’app LAB501 ed effettuando dei test, ciascuno della durata di 1 ora, sulla navigazione web, riproduzione video e sessione di gaming, basti sapere che partendo da una carica completa al 100% siamo arrivati in sole 3 ore ad una perdita del 58% dell’autonomia, ritrovandoci – dunque – con una carica residua del 42%. Il limite appare evidente, considerando che lo stesso test effettuato su LG G5 (dotato tra l’altro di una batteria da 2.800 mAh) ha portato ad un consumo del solo 40% con una carica residua finale del 60%. La speranza è che l’arrivo di nuovi aggiornamenti porti ad un’ottimizzazione dei consumi.

SOFTWARE

Huawei P9 è dotato di sistema operativo Android 6.0 Marshmallow ed interfaccia utente EMUI 4.1, non molto distante dalla precedenti edizioni. La EMUI è un’interfaccia che sarà amata molto da tutti coloro che provengono da un iPhone (si ispira chiaramente al sistema operativo iOS di Apple) e da chi cerca la semplicità. Come sempre manca il drawer delle applicazioni, che di conseguenza verranno distribuite tra le varie pagine della homescreen. Purtroppo Huawei non ha pensato ad inserire un sistema di classificazione logica di queste icone, che non potranno così essere posizionate in ordine alfabetico semplificando la loro individuazione. Fortunatamente, effettuando un semplice swipe dall’alto verso il basso, sarà possibile eseguire una ricerca e trovare rapidamente l’app desiderata o quelle di più frequente utlizzo.

Ottime le scelte che permettono all’utente di poter variare la griglia delle app presenti su display, utilizzare le gesture attivabili con la nocca delle dita ed impostare una modalità di gestione della reperibilità, grazie alla quale impostare un orario adibito a ricevere esclusivamente telefonate o notifiche da numeri ed applicazioni prioritarie ed evitare così di essere disturbati nei momenti in cui non siamo in grado di dedicare del tempo ad interagire con altri.

Per mantenere sempre “pulito” il dispositivo è stata integrata l’app “gestione telefono“, che consente di eliminare file non utilizzati, svuotare la cache, attivare una black list per chiamate e messaggi indesiderati e gestire le app protette.

Per quanto riguarda la navigazione, Huawei si è affidata direttamente a Chrome, browser di casa Google sempre veloce, reattivo in ogni circostanza e sempre privo di segnali di rallentamenti.

Migliorato notevolmente il sistema di gestione delle notifiche rispetto al passato, con un pannello dei comandi rapidi completamente customizzabile e simpatiche icone personalizzate per le notifiche delle varie app. A nostro avviso una grave dimenticanza è data dalla mancata implementazione di un sistema di sblocco con doppio tap sul display.

CONCLUSIONI

Huawei P9 è un ottimo prodotto, realizzato con una cura costruttiva ed una scelta dei materiali esemplare, in grado di sorprendere dove meno ci si aspettava, con display ed audio eccellenti ed il miglior sensore di impronte digitali mai provato in redazione.

Purtroppo questo device è nato per sfidare colossi del calibro di Samsung Galaxy S7 ed LG G5, con i quali, a nostro avviso, non riesce ancora a competere per diversi motivi: la fotocamera doveva essere il fiore all’occhiello del dispositivo e invece, anche a causa della mancanza dello stabilizzatore ottico, è solo di buona qualità ed inferiore a LG G5 e Galaxy S7; la batteria, poi, si è rivelata un vero e proprio punto debole.

Il prezzo di listino ufficiale di 599€ è davvero troppo elevato per un dispositivo con 3 GB di RAM, memoria non UFS, e privo di un caricabatteria con sistema di ricarica rapido. Fortunatamente, però, da alcuni giorni è possibile acquistarlo online a circa 429€, un prezzo che lo rende davvero una delle migliori scelte possibili per chi desideri acquistare un device semplice da usare, veloce, funzionale, e soprattutto bellissimo da vedere.

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