Recensione Samsung Gear VR

Il Gear VR di Samsung è stato realizzato in collaborazione con Oculus ed è un tipo di visore che per funzionare ha bisogno di essere abbinato con uno smartphone in quanto presenta solamente delle lenti, ma non dei componenti hardware atti a farlo funzionare in maniera autonoma.

Hardware

Il visore è stato realizzando in plastica ed è molto leggero. Grazie alle cinghie del quale è dotato si mantiene ben saldo al viso e, dei rivestimenti in gomma posti intorno alle lenti permettono un’aderenza molto comoda al vostro viso e un’immersione totale nella realtà virtuale, riuscendo anche a non far passare la luce all’interno del visore.

Nella parte superiore del visore è posizionata una rotellina che permette di settare al meglio la messa a fuoco delle lenti in modo da migliorare la qualità dell’immagine del sensore. Sulla destra, invece sono posizionati i tasti del volume, un touchpad utilizzato per selezionare i vari contenuti e in alcuni giochi (ad esempio per muoversi nei vari scenari.. non comodissimo in alcuni casi!) e un tasto back utilizzato per tornare alla schermata precedente o tenendolo premuto di entrare nel menù utente.

Vicino alle lenti è posizionato anche un sensore di prossimità che permette al visore di capire quando lo stiamo indossando.

Nella parte frontale è presente un vano contenente una micro-usb dove andrà alloggiato il telefono il quale, automaticamente, entrerà nella modalità “visore”.

È infine presente una presa micro-usb dove andare ad attaccare un carica batterie nel caso lo smartphone si stia scaricando e poter così continuare a fruire dei contenuti in realtà virtuale.

Software e interfaccia

Appena inserito lo smartphone nell’apposito vano e indossato il visore si avvierà l’apposita applicazione che ci rimanderà a una “stanza” dove potremmo osservare un menù a piastrelle. Tramite questo menù potremo accedere a uno dei due store ( uno di Oculus e uno di Samsung), alle ultime applicazioni uscite e alla nostra libreria da dove potremo scegliere una delle applicazioni da noi scaricate e che potranno essere selezionate puntando lo sguardo su una di esse e toccando il touchpad.

Gli store non hanno un numero esagerato di applicazioni ma sono comunque abbastanza forniti, anche se purtroppo la maggior parte di esse sono a pagamento. Grande pecca la mancanza di poter effettuare la ricerca di un’applicazione scrivendone il nome, ci si trova quindi costretti a scorrerle tutte fino a quando non troviamo quella di nostro interesse. Da segnalare anche la mancanza di un’applicazione dedicata di YouTube (vi si può accedere però passando per il browser di Samsung presente nello store)

Nonostante il pannello Quad-HD montato dal telefono inserito nel vano del visore (nel caso specifico il Samsung Galaxy S6) la risoluzione nei giochi e nei video, anche quelli girati a risoluzione 4k, non è altissima considerando che va divisa tra le due lenti. Nonostante questo l’esperienza d’uso è molto coinvolgente tanto da farci perdere la cognizione spaziale di dove ci troviamo all’interno della stanza.

Purtroppo le applicazioni che sfruttano il visore stressano molto il telefono che si surriscalda in poco tempo. Questa condizione inficia molto sulla durata della batteria e ci consente di arrivare a circa 1 ora di utilizzo continuo.

Il vero grandi difetto di questo sensore è forse il prezzo, non tanto per quello del visore stesso, che con i suoi 130 euro di listino è un buon compresso tra i visori più economici e quelli di fascia alta, ma per il fatto che, non avendo un display proprio, ci costringe ad abbinarlo ad uno degli smartphone top di gamma di Samsung (di certo non economici).

Recensione realizzata in collaborazione con Federico del Piano

 

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