I dispositivi tecnologici di archiviazione di file e dati ormai ci accompagniamo costantemente nella vita di tutti i giorni. Siano essi PC, tablet o smartphone non possiamo assolutamente farne a meno, in una “dipendenza” che ormai abbraccia quasi tutte le età . L’utilizzo ovviamente è variegato, c’è chi li utilizza in maniera preponderante per il lavoro, chi invece per il tempo libero e lo svago.
In questi device andiamo a “conservare” dati per noi spesso importantissimi, sia che abbiano a che fare con la sfera lavorativa, sia invece che si tratti di affetti. Chiunque, almeno una volta, si è ritrovato con il proprio device non più funzionante e quindi di fronte allo spettro di perdere i propri dati. File di testo, documenti, immagini, video, chat delle app (soprattutto WhatsApp), tutti dati che non vorremmo assolutamente perdere.
La buona pratica di eseguire backup costanti, spesso per fretta o sottovalutazione è poco seguita. Quando avviene quindi il danno, spesso non si dispone di copie dei propri dati. Come fare quindi a recuperarli? Per fortuna esistono sia software, che soprattutto aziende specializzate nel recupero dati da qualsiasi dispositivo. Molti dei nostri dati non hanno davvero prezzo, quindi è necessario che nel recupero si scelga la soluzione più efficace.
Le cause della perdita dei dati
Le cause che possono comportare la perdita dei dati sul proprio dispositivo, sia esso un hard disk o uno smartphone, sono davvero variegate. Vediamone alcune. Queste di solito si possono distinguere tra problemi lato software e problemi lato hardware.
- Formattazione accidentale (quindi errore umano)
- Usura del dispositivo nel corso del tempo
- Allagamento (uno smartphone che finisce in acqua è una fattispecie largamente diffusa)
- Incendio (magari già un’eventualità un po’ più rara)
- Cortocircuito o altro danno di tipo elettrico
- Urti, cadute o eventi esterni traumatici dello stesso tipo
- Conseguenze impreviste in seguito ad update o installazioni di applicativi
- Un virus o malware
- Problemi nel file system
- Danneggiamento di una componente hardware
- Rottura dello schermo (il caso diffusissimo su smartphone, che può comportare anche l’impossibilità di accedere al dispositivo)
Come avviene il recupero dei dati: la camera bianca
Il recupero dati da un dispositivo, soprattutto quando presenta danni fisici estesi, è un’operazione delicata che presuppone personale e strutture adeguate. Una premessa importante: quando si parla di un hard disk, la cancellazione vera e propria dei dati in genere avviene per sovrascrizione, dunque nel momento in cui il vecchio dato viene rimpiazzato da quello nuovo sul disco.
Dunque uno dei primi consigli in caso di perdita di dati è proprio quello di utilizzare il device il meno possibile. La frenetica installazione di nuove applicazioni, magari trovate sul web per il recupero dati, potrebbe in ultima istanza peggiorare la situazione.
Le operazioni di recupero dati inoltre spesso necessitano di appositi ambienti dove il controllo dell’aria è particolarmente rigoroso. Si tratta delle cosiddette camere bianche, luoghi asettici che rendono sicura l’apertura di dispositivi particolarmente sensibili, come ad esempio gli hard disk.
In Italia non sono molte le realtà che dispongono di camera bianca certificata. Tra queste possiamo citare ad esempio Recovery File, che offre servizio di recupero dati a Roma, su cellulari, hard disk, server e qualsiasi altro dispositivo.
In genere le aziende specializzate in recupero dati offrono tassi di successo estremamente elevati. In alcuni casi non sarà possibile ripristinare il funzionamento del dispositivo rotto, ma il recupero dei nostro preziosi dati sarà comunque realizzabile e una volta riottenuti potremo tirare un sospiro di sollievo (e magari, imparata la lezione, pianificare con cura un sistema di backup futuro).