Dalla Russia giunge l’ordine perentorio a Google ed Apple di rimuovere l’applicazione mobile di LinkedIn dai loro store, dopo che il sito è già offline da un paio di mesi. Gli utenti russi, quindi, non possono più scaricare l’applicazione sia da dispositivi mobili con sistema operativo Android sia da iOS.
La richiesta arriva a pochi mesi dalla sentenza emessa lo scorso novembre, secondo cui LinkedIn violerebbe la legge nazionale sulla protezione dei dati. Con le nuove normative attuate per volere del Cremlino, qualsiasi sito web o applicazione mobile deve possedere il data center nel Paese. Il motivo è ovvio: Mosca non gradisce il fatto che un servizio straniero possa portare informazioni fuori dai confini del suo Stato.
“La libertà su internet è sempre più sotto attacco”, ha commentato l’ex membro della Federal Communications Commission, Robert McDowell.
Un portavoce di LinkedIn ha confermato la rimozione della app dagli store di Google e Apple e, nel corso di un’intervista al sito Recode, ha commentato la decisione del Roskomnadzor, il regolatore russo delle telecomunicazioni : “Siamo delusi dal blocco di LinkedIn operato dal Roskomnadzor e tale scelta nega l’accesso ai nostri membri in Russia e alle società che usano LinkedIn per far crescere il proprio business”.
Nel frattempo i vertici di LinkedIn hanno richiesto un incontro con le autorità russe per discutere sulla questione in modo tale da consentire alle aziende e gli utenti russi di poter nuovamente accedere ai loro servizi.