La notizia che sta ormai spopolando sul web riguarda un serio problema di privacy: Samsung e le Smart TV che spiano i nostri discorsi.
Gli ultimi modelli di Smart TV che Samsung ha prodotto e messo in commercio, sono dotate di riconoscimento vocale per poter consentire all’utente di impartire comandi alla televisione senza l’utilizzo del telecomando, ma sembrerebbe che nella fase di listening, potrebbero ascoltare quello che state dicendo ed inviarlo come dati per l’elaborazione del testo.
Le privacy policy del manuale, alla sezione riconoscimento vocale recitano:
Per offrire la funzione di riconoscimento vocale, alcuni comandi vocali possono essere trasmessi (insieme a informazioni sul dispositivo, compresi gli identificatori del dispositivo) ad un servizio di terze parti che converte in testo il discorso o nei limiti necessari per fornirti le funzionalità di riconoscimento vocale.
Ovviamente questo non rappresenta un problema, abbiamo dei comandi vocali che vengono inviati su un server cloud che ne determina un database per la miglioria del servizio vocale. Continuando a leggere invece, troviamo quanto segue:
Inoltre, Samsung può raccogliere, e il dispositivo può acquisire i comandi vocali e i testi associati, in modo da poter fornire funzionalità di riconoscimento vocale allo scopo di migliorarne le caratteristiche.
Quindi specifica che Samsung è in grado di identificare questi comandi e le frasi in esse contenuti, ma la cosa più sconcertante è nell’ultima parte della privacy policy che dice:
Siate consapevoli del fatto che se le parole pronunciate includono informazioni sensibili, personali o altro, l’informazione sarà tra i dati acquisiti e trasmessi a terzi attraverso l’utilizzo del riconoscimento vocale.
Quindi se utilizzassimo le Smart TV che spiano i nostri discorsi per accedere alla nostra Banca tramite Internet, o effettuassimo un qualsiasi acquisto su un sito di e-Commerce con la nostra carta di credito, comunicando i dati vocalmente, questi verrebbero memorizzati ed inviati per la miglioria del servizio? Le situazioni potenzialmente pericolose potrebbero essere molteplici, non solo in fatto di dati personali, ma anche in fatto di gusti, di commenti su un film o su una trasmissione, insomma la nostra privacy è a rischio. Non si può guardare una partita di calcio senza imprecare, lamentarsi di una scelta politica in modo veemente, una cosa davvero assurda.