Il procuratore speciale di Seul ha chiesto il mandato d’arresto per Lee Jae-young, vicepresidente di Samsung, accusato principalmente di falsa testimonianza ed alcuni episodi di corruzione.
Lee Jae-young, figlio dell’ex presidente e nipote del fondatore di Samsung, è a capo del gruppo Samsung e vice presidente di Samsung Electronics Co.,
Il rampollo 48enne è accusato di aver materialmente versato tangenti per un totale di 34 milioni di euro destinati a due fondazioni no profit controllate da Choi Soon-sil, un amico intimo del presidente sudcoreano Park Geun-hye, in cambio del sostegno del governo per la sua scalata all’interno della dirigenza della multinazionale.
La scorsa settimana Lee è stato interrogato per 22 ore consecutive nell’inchiesta che ha coinvolto i più alti vertici del potere politico ed economico nella Corea del Sud. Secondo quanto annunciato dalla Corte distrettuale di Seul, la richiesta di arresto deve ancora ricevere la conferma dal tribunale che dovrebbe riunirsi mercoledì 18 gennaio.
Inoltre, a breve la Corte costituzionale sudcoreana sarà chiamata a stabilire se il primo presidente democraticamente eletto nella nazione asiatica possa proseguire nelle sue funzioni o se dovrà dimettersi.
Intanto la Borsa a Seul per Samsung Eletronics precipita, dato che i titoli sono ai minimi intraday, a -2,14%.