In casa Samsung piove sul bagnato. Dopo aver dovuto far fronte allo scandalo del battery-gate che ha colpito il Galaxy Note 7 e che ha costretto Samsung a ritirare definitivamente dal mercato il prodotto, una nuova tegola cade sulla testa dei dirigenti di Seoul. Lee Jae-yong, vicepresidente di Samsung, è stato arrestato con l’accusa di corruzione. A dare il via libera all’arresto del numero 2 di Samsung è stata la Corte Centrale Distrettuale di Seoul. Oltre all’accusa di corruzione il VP di Samsung è accusato di frode e spergiuro, accuse molto gravi e infamanti.
Secondo una prima ricostruzione Lee Jae-yong, avrebbe promesso una mazzetta di circa 40 milioni di dollari alla signora Choi Soon-sil, molto vicina al Presidente della Repubblica. In cambio il VP del produttore asiatico avrebbe ottenuto protezione politica e, probabilmente, molti altri vantaggi.
Adesso il pubblico ministero potrebbe trattenere il dirigente sudcoreano per una ventina di giorni circa. Dopo ciò il pubblico ministero potrebbe incriminare Lee Jae-yong, che aveva rischiato di incorrere in questa situazione già alcune settimane fa. Come alcuni di voi forse ricorderanno, il VP si era “salvato” perché il magistrato che aveva curato il caso aveva rigettato la richiesta del pubblico ministero. Ora il dirigente rischia seriamente di dover effettivamente scontare una pena detentiva. Vi aggiorneremo nei prossimi giorni su tutti gli sviluppi del caso.