Galaxy S9 e S9+ hanno guadagnato l’ufficialità da ormai qualche ora e tra le caratteristiche distintive dei nuovi smartphone Samsung top di gamma spicca senz’altro la fotocamera. Il gigante di Seoul ha rinnovato l’intero comparto, come documentato a margine della presentazione dei portabandiera che a questo punto puntano a collocarsi ai vertici della categoria. L’attenzione posta dal produttore è orientata non soltanto su un sostanziale miglioramento della qualità degli scatti in condizione di scarsa illuminazione, ma anche e soprattutto alla modalità Super Slow Mo che permette di registrare a 960 fps, sulla falsariga di quanto fatto in precedenza da Sony.
Una soluzione quest’ultima resa possibile dal nuovo sensore inaugurato da Samsung su Galaxy S9 e S9+. Si tratta, nello specifico, di ISOCELL Fast 2L3 dotato di tre strati con memoria DRAM veloce integrata. Una componente fatta in casa, verrebbe quasi da dire, composta da un sensore da 12 megapixel con pixel larghi 1.4 micron e memoria DRAM integrata, necessaria per memorizzare molto velocemente i dati al fine di catturare movimenti ultra rapidi.
L’apporto significativo è proprio da ricercare sulla presenza dei tre strati, progettati con memoria di 3 gigabyte LPDDR4 DRAM unita sotto lo strato logico. L’obiettivo è presto detto, dal momento che il sensore potrà memorizzare ad alta velocità nella memoria DRAM un grande numero di frames, prima che questi siano poi mandati direttamente al chipset dello smartphone. Il processo è abbastanza rapido e la spedita lettura offrirà un contributo importante per migliorare l’intera esperienza fotografica. Si pensi, su tutti, alla riduzione delle distorsioni durante gli scatti in movimento.
Il sensore utilizzato su Galaxy S9 e S9+ è attualmente in fase di produzione di massa, sintomo evidentissimo di un utilizzo che potrebbe a conti fatti esser esteso anche su smartphone di terze parti. Anche se per il momento l’esclusività è tutta degli smartphone Samsung top di gamma di questo primo scorcio di 2018.
FONTE: PhoneArena