Se cerchi lavoro forse lo trovi con Google e la sua IA

Secondo il risultato della ricerca di McKinsey, che ha preso in esame 2000 funzioni proprie di 820 diversi tipi di lavoro, il 49% di tali professioni può essere, a seguito delle recenti innovazioni tecnologiche, sottoposto a sostituzione almeno parziale. Parliamo di un miliardo di posti a rischio nel mondo e ben 54 milioni nella sola Europa.

Al contempo, proprio grazie all’IA, un considerevole numero di nuovi posti di lavoro possono nascere grazie all’automazione. Si parla di ruoli più qualificati e gratificanti, forse pagati di più. Il rapporto di McKinsey illustra questi ultimi dati con prudenza e in esso si legge infatti: “Una volta superata la cruciale fase attuale, la creazione di nuovi posti figli della tecnologia sarà esponenziale: nel 2065 si sarà raggiunto un numero di posti aggiuntivi fra gli 1,1 e i 2,3 miliardi“.

Il co-responsabile della divisione digitale del gruppo che ha realizzato lo studio, Willmott, aggiunge: “L’importante è che i governi si rendano conto della portata del cambiamento e collaborino con le aziende nella riprogrammazione del training dei lavoratori“.

Ora anche Google offre una gamma di servizi digitali dedicati a chi cerca lavoro, seguendo a ruota le piattaforme specializzate di Monster, LinkedIn e GlassDoor, CareerBuilder.

BigG, attraverso il suo blog, offre opportunità di impiego a chiunque digiterà sul motore di ricerca parole o espressioni come “lavoro nelle vicinanze“, dunque legate alle nuove occasioni professionali; l’utente infatti verrà inviato su una nuova sezione di Google Search, denominata appunto Google for Jobs. 

La ricerca su Google sarà migliorabile utilizzando filtri, e sarà anche possibile impostare delle notifiche che avvisino di inserzioni specificatamente inerenti al proprio campo di interesse. Sono accorciati i tempi di ricerca, niente tab da aprire o siti da caricare, ma una ricerca ordinata in un unico posto.

Al momento Google for Jobs è utilizzabile solo negli Stati Uniti, sia in versione desktop che mobile, ma è indubbio si estenderà a macchia d’olio in altri paesi: in fondo il lavoro è una necessità che accomuna l’umanità intera e se IA da un lato sembra ‘togliere’, dall’altro – fortunatamente – pare anche riuscire a ‘dare’.

Comunque ci penseranno le varie inserzioni pubblicitarie a remunerare, per queste prestazioni, il colosso di Mountain View, che al momento non prevede di applicare alcun tipo di commissione agli utenti che si avvarranno dei suoi servizi.

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