Anno nero il 2017 per Google che di certo non aveva preventivato (o forse si?!) queste spese impreviste e non gradite, sta di fatto che è successo di nuovo: una maxi multa di ben 2,4 miliardi di euro sta per piombare nella società americana. Questa la cifra imposta dall’Unione Europea nei confronti della compagnia, rea (ma non confesso) di avere violato le norme in materia di Antitrust; la sua posizione dominante sul mercato dei motori di ricerca sembrerebbe essere non è cosi cristallina.
D’altra parte il comportamento di Google, nell’aver dato, in maniera sistematica, risalto al suo servizio di comparazione degli acquisti, non poteva di certo passare inosservato.
La commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager non usa mezzi termini:
La strategia usata da Google per i suoi servizi di shopping non è stata solo quella di attirare a se gli utenti facendo diventare i suoi prodotti migliori di quelli dei rivali. Google abusando della sua posizione di preminenza sul mercato della ricerca per sponsorizzare il suo servizio di comparazione dello shopping nei suoi risultati, ha fatto retrocedere, quelli dei suoi concorrenti. Tutto ciò è illegale in base alle regole dell’ antitrust” inoltre ha concluso dicendo” non si può negare alle altre aziende concorrenti la possibilità di competere sui loro meriti e di innovare, e cosa fondamentale, negare ai consumatori Ue una scelta genuina di servizi.
Uno scivolone simile era già accaduto in Russia dove grazie alla vigilanza dell’Antritrust FAS russa (Federal Antimonopoly Service), il contenzioso, che era andato avanti per due anni, si è concluso con una maximulta di 7 milioni di dollari.
In questo caso la sanzione arriva da Bruxelles dopo sette anni di indagini, sul modo in cui il più usato motore di ricerca mostra i risultati quando si vuole acquistare qualcosa, un tempo sufficientemente lungo per capitalizzare quanto basta e anche di più per pagare la cifra richiesta.