Purtroppo Skygofree non è il nome di un’applicazione Android che vi permetterà di guardare sui vostri dispositivi portatili la TV in streaming gratuito, ma tutt’altro. Si tratta di un malware in circolazione dal 2014 e scoperto soltanto nelle ultime ore dai ricercatory dei laboratori Kaspersky.
A confermare che si tratti di un “software” tutto italiano è il codice sorgente, scritto infatti nella nostra lingua ci da la certezza che nel nostro paese il business dello spionaggio informatico – anche non legale – sia tra i più attivi. Purtroppo attraverso il nome Skygofree è facile ingannare utenti che cercano applicazioni non presenti all’interno del Google Play Store ma, le intenzioni di questa app sono tutt’altro che buone. Sembra infatti che l’app sia stata diffusa all’interno di pagine web create appositamente per tutti quelli alla ricerca di operatori telefonici o streaming gratuito.
La sua evoluzione nel corso degli anni è stata rapida e silenziosa, tanto da essere riuscita a trasformarsi in un vero e proprio trojan modulare in grado di intercettare tutte le informazioni che circolano all’interno del vostro smartphone (o tablet): dati dei social network, immagini riprese dalla fotocamera, audio catturato dal microfono per la registrazione di conversazioni, calendario, rubrica e molto altro.
Come mostrato dal grafico, Skygofree era inizialmente un’applicazione abbastanza elementare che nel corso del tempo è stata aggiornata più volte fino a diventare un malware “professionale“. Grazie infatti ad una serie di exploit, l’ultima versione dell’applicazione riesce ad ottenere i privilegi di root sul dispositivo una volta installato ed in questo modo i pirati informatici sono in grado di controllarlo a distanza.
Insomma, sembra che il 2018 sia l’anno delle falle di sicurezza. Iniziano con Meltdown e Spectre adesso continuiamo con Skygofree che si pensa possa anche colpire dispositivi con sistema operativo Windows, ma questa è un’altra storia. Vi aggiorneremo in seguito non appena saranno disponibili ulteriori dettagli.
