Gli smartphone cinesi hanno ormai invaso anche il mercato europeo e soprattutto quello italiano, sempre terra fertile per device di fascia bassa per l’acquisto dei quali non si debba rinunciare a troppe cose. Inoltre sono state risolte anche le problematiche relative al passaggio alla dogana, qualcosa che ha sempre messo in difficoltà il mercato dei dispositivi elettronici di origine cinese in Europa. Oggi gli smartphone ‘mandarini’ possono essere ordinati, on-line oltre che nei negozi fisici, senza alcun problema e con sovrattasse minimali, anche perché il prezzo base risulta già essere abbastanza basso.
C’è da dire innanzitutto che questo tipo di terminali, rispetto a qualche anno fa, hanno guadagnato molta più considerazione, e che alcuni marchi, Huawei su tutti, hanno acquisito una certa autorevolezza; questo anche perché essi, benché in molti casi si parli di dispositivi economici e, per quanto riguarda il prezzo, di fascia bassa, restano pur sempre smartphone assolutamente funzionali, paragonabili a quelli di fascia media prodotti dai marchi più blasonati.
La stessa Huawei, così come Meizu, Xiaomi e OnePlus, ha cominciato poi a produrre anche dispositivi di fascia media e alta dimostrando di non temere per nulla la concorrenza dei principali marchi del mercato mondiale.
Tuttavia è il settore relativo alla fascia bassa quello in cui gli smartphone cinesi economici hanno acquisito la principale fetta di mercato. Parliamo infatti di dispositivi con prezzi molto spesso al di sotto dei 100 euro ma con caratteristiche di tutto rispetto, a partire dalla grandezza dello schermo, passando per la qualità e la velocità del processore, e finendo con quantitativi di RAM che facilmente possono raggiungere i 2 GB (numeri che di solito caratterizzano smartphone di fascia media o alta).
Tra i marchi migliori e tra i modelli attualmente più popolari in questo speciale comparto troviamo Elephone con il suo M2, ZTE con le sue varie versioni del Blade, Cubot con i suoi diversi Note (ma anche con l’Echo e con il Manito), Bluboo con i suoi Maya e Picasso (o anche con il Mini, un Dual SIM addirittura sotto i 50 euro), Oukitel con l’U7 Plus o con il C3 (altro dispositivo rispettabilissimo quest’ultimo, reperibile intorno ai 50 euro) e vari altri marchi, più o meno noti, che stanno cominciando a ricevere recensioni più che positive (tenendo sempre di conto che si tratta di dispositivi di fascia bassa) sui principali store on-line e siti di recensioni di smartphone.
Smartphone cinesi, ormai una realtà del mercato italiano
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