Dopo Samsung anche gli smartphone Huawei potrebbero uniformarsi alle strategie messe in atto da Apple con il suo ultimo iPhone X. Non parliamo di caratteristiche hardware, bensì di implementazioni di tipo software, assai particolari anche se non propriamente utilissime. Il gigante di Shenzhen, stando ad alcune ricostruzioni provenienti a mezzo Twitter dall’affidabile @Ricciolo, starebbe lavorando ad una propria versione delle animoji.
Si tratta, in buona sostanza, di vere e proprie faccine che riprendono le espressioni del nostro volto, attingendo per l’occasione – almeno su iPhone X – sulla tecnologia di riconoscimento del volto in 3D. Che farà il suo esordio anche sui prossimi smartphone Huawei top di gamma.
Il produttore cinese potrebbe insomma attingere gran parte delle peculiarità distintive messe in mostra recentemente da Apple e, dopo aver preso di ispirazione la parte estetica (con il controverso “notch” e doppia fotocamera sporgente a collocazione verticale messe in bella mostra sulla nuova gamma Huawei P20) ci sarà quindi anche una affinità di tipo software.
Huawei potrebbe chiamarla come 3D Facial Animation e, al di là della nomenclatura ufficiale, il meccanismo portante dell’aggiunta è pressoché il medesimo rispetto a quello inaugurato lo scorso settembre da Apple con il suo iPhone X.
Le animoji insomma stanno gradatamente sbarcando anche su Android e Huawei è adesso pronta ad uniformarsi a quel che ormai può considerarsi un altro standard presente all’interno della tecnologia mobile. Non sappiamo, almeno per il momento, se le animoji del produttore cinese saranno presenti soltanto su alcuni determinati prodotti in debutto (Huawei P20 Plus su tutti, ossia la versione più completa e rifinita dei nuovi smartphone Huawei attesi il 27 marzo prossimo) oppure su tutta la restante gamma di terminali di prossima generazione (e, dunque, anche il più economico Huawei P20 Lite). Staremo a vedere.