L’esperienza – invero non troppo fortunata – di OnePlus X è destinata ad esser un unicum per quanto riguarda il panorama degli smartphone OnePlus. Il produttore di Shenzhen, per bocca del suo massimo esponente Pete Lau, ha infatti scandito in queste ore quelle che saranno le strategie dell’azienda per il futuro, proiettando l’orizzonte sino all’arco temporale del 2021. Se volessimo sintetizzare il discorso con una frase, potremmo semplicemente dire che OnePlus continuerà ad occuparsi in modo pressoché esclusivo sul settore dei top di gamma, mettendo di canto ogni possibile progetto riguardante smartphone di fascia media o dal prezzo ancora più contenuto.
Le motivazioni a sostegno di una tale scelta sono diverse e a nostro avviso sono suffragate proprio anche dall’esperienza raggranellata ai tempi del lancio di OnePlus X che, malgrado un listino interessante e una minuziosa attenzione sull’estetica, non ha saputo far breccia tra gli utenti, sino al punto di esser abbandonato dalla stessa giovane società di Shenzhen anche complice le presunte incompatibilità del processore Snapdragon 801 con le più recenti versioni del sistema operativo Android.
Pete Lau fa comunque un discorso un po’ più tecnico, focalizzando soprattutto l’attenzione sull’efficienza in termini di costi, che poi è la ragione principale della decisione. In buona sostanza, presentare un solo smartphone OnePlus alla volta – magari aggiornato ogni sei mesi da versioni pronte ad impreziosire ulteriormente il lavoro fatto in precedenza – permetterà all’azienda di controllare a piene mani il processo produttivo e di assicurarsi che le scorte dei dispositivi precedenti siano esaurite del tutto prima che un nuovo terminale possa affacciarsi sul mercato.
OnePlus opera d’altronde con margini di profitto minimi, e ogni scelta non propriamente azzeccata potrebbe portare a una perdita complessiva. Ecco perché il ragionamento di Pete Lau e soci si sposta sulla gradualità e sulla progettualità, nel tentativo di crescere bene e con basi solide. Gli smartphone OnePlus sono e saranno top di gamma, in buona sostanza, anche perché è la stessa azienda ad attaccare un ben preciso settore di mercato, ossia quello delle specifiche senza compromessi e rinunce: OnePlus punta infatti ad una clientela che vuol le migliori componentistiche hardware e confezionare un prodotto di fascia più bassa – come è stato per l’appunto OnePlus X, che ripiegava sul più obsoleto processore Snapdragon 801 utilizzato su OnePlus One, piuttosto che sul ben più prestante Snapdragon 810 di OnePlus 2, il primo SoC a far da apripista all’architettura a 64bit – equivarrebbe andar contro la volontà degli utenti.
Un ragionamento che in fondo non fa una grinza e che permette alla giovane società di avere consolidata una propria immagine e fisionomia sul mercato. Non aspettatevi insomma smartphone OnePlus di fascia media nel breve o lungo termine, almeno fino all’arco temporale del 2021.
Certo è che immettendo sul mercato un solo dispositivo, la crescita di OnePlus sarà ovviamente limitata, ma la strategia complessiva sembra dare comunque i suoi frutti, anche perché la società capitanata dall’accoppiata Pete Lau e Carl Pei sta raggranellando numeri importanti anno dopo anno: basti pensare, su tutti, al fatto che OnePlus 6 è – per la stessa ammissione dell’azienda – lo smartphone col primato di vendite più veloci e importanti tra tutti gli smartphone OnePlus finora in commercio. Numeri chiaramente rapportati ad un breve raffronto dell’andamento dei dispositivi nei primi giorni di commercializzazione.
OnePlus vuol insomma crescere con costanza e soprattutto farlo bene e, dopo tutto, stiamo parlando di un brand giovane che, al di là della sua breve militanza sul mercato, ha già guadagnato importantissimi consensi.
FONTE: PhoneArena