Ricercatori dell’Università dell’Illinois hanno effettuato lo studio MoLe (Motion Leaks through Smartwatch Sensor) finanziato dalla National Science Foundation. Hanno scoperto che gli smartwatch sono dotati di sensori molto vulnerabili, i quali potrebbero mettere a rischio i dati sensibili degli utenti.
Insomma, oggetti belli da vedere e tecnologicamente avanzati, ma vi è un rischio reale per la nostra privacy? Secondo lo studio si.
I ricercatori dell’Illinois hanno effettuato uno studio dettagliato di questo dispositivo e adesso vogliono informare gli utenti che corrono alcuni rischi nell’utilizzarlo. Gli hacker possono evitare con estrema facilità i controlli di sicurezza e accedere così ai dati sensibili. Sembra addirittura che, grazie ai sensori presenti negli smartwatch, qualche mal intenzionato potrebbe anche capire cosa la persona “spiata” sta scrivendo sul proprio PC.
Non ci credete? I ricercatori hanno fatto alcune ricerche su un’app dentro Sasmung Gear Live e grazie a questa stessa app loro sono riusciti a capire cosa un utente stava scrivendo sul proprio PC proprio grazie ai sensori che offrivano un “rilevamento di battitura”. Cioè capivano quando dai movimenti se la persona raggiungeva la F o la T.
Questo studio di recente è stato presentato al Mobicom a Parigi. Ha dimostrato come i dispositivi tecnologici possono essere più che una minaccia per la privacy dell’utente. Questo allarme vale anche per smartwatch recenti, come l’Apple Watch e il FitBit.
La ricerca offre anche una soluzione. Bisogna abbassare la frequenza dei dispositivi, la quale è di solito impostata a 200 Hz.