Benché i processori di nuova generazione non siano ancora disponibili sul mercato – l’occasione propizia avverrà al Mobile World Congress 2018 di Barcellona – c’è chi guarda già oltre proiettando l’attenzione verso il futuro Snapdragon 855 di Qualcomm, atteso al debutto nel 2019.
Ci aspettiamo in effetti novità importanti e un salto generazionale ancora più marcato rispetto a quello che ha fatto da contraltare al lancio commerciale dell’ormai prossimo Snapdragon 845, pronto a rimpiazzare un altrettanto valido Snapdragon 835.
La prima caratteristica di rilievo dovrebbe esser ricercata nei modem, con la tecnologia 5G ritenuta dalla stessa Qualcomm come “il futuro”. Spiccherebbe in tal senso l’adozione del modem X24, pronto a garantire su smartphone una velocità di download a valori decisamente monstre (2 Gbps 4G LTE).
A questo un dettaglio strutturale di non poco conto: l’implementazione di un processo produttivo a 7 nanometri. Contrariamente al modello in predicato di esordire nel 2018, lo Snapdragon 855 assicurerà quindi un risvolto tecnologico importante rispetto all’attuale nodo 10 nanometri ereditato dallo Snapdragon 835. Una ipotesi che sa quasi di conferma, anche perché anticipata da Roland Quandt proprio in queste ore: una fonte tutto sommato affidabile e che nel tempo ha saputo conquistare riconoscimenti importanti.
Il nuovo Snapdragon 855 farà approdo sui principali smartphone top di gamma del 2019 e a far da apripista – almeno a detta della fonte – sarà Samsung con il suo Galaxy S10 o, forse meglio, Galaxy X, ossia il primo terminale con display flessibile.
Ma al di là dei vari numeri cosa porterà in dote un processo a 7 nanometri? Le premesse sono sempre le stesse, dal momento che si parla di una drastica riduzione della potenza assorbita e al tempo stesso prestazioni migliorate. Certo, lo Snapdragon 845 ha potenza da vendere, e a questo punto speriamo che il suo futuro successore sappia esser parco nei consumi.