Chi ha un account Spotify free sa benissimo che ogni tanto parte uno spot pubblicitario che per quanto sia breve a volte diventa fastidioso. Certamente la sottoscrizione a pagamento di un account premium è la miglior soluzione per ascoltare la musica senza alcuna interruzione ma forse c’è un’alternativa. Sembra che il noto servizio di streaming audio stia sperimentando nuovi metodi per migliorare l’esperienza di utilizzo degli utenti con account free. Sebbene gli spot pubblicitari siano un metodo remunerativo per rientrare dei costi di gestione negli utenti non paganti, ha forse capito che spot eccessivi possono diventare fastidiosi e far migrare gli utenti magari su altri servizi differenti.
Sulla sica di questa presa di coscienza, Spotify sta iniziando a sperimentare, a partire dall’Australia, di una nuova funzionalità chiamata Active Media. In poche parole, ogni utente ha la possibilità di saltare le pubblicità che ritiene poco interessanti potendo tornare ad ascoltare il brano che stava ascoltando. Successivamente un algoritmo memorizzerà gli interessi degli utenti fornendo man mano sempre uno spot che si avvicini agli interessi reali della persona. Ovvio che un uomo magari non ha interesse ad ascoltare spot che trattano esclusivamente di articoli femminili e viceversa.
Questo nuovo metodo va anche a vantaggio degli inserzionisti che pagheranno solo sullo spot realmente ascoltato, e ascoltato da una persona interessata, in modo da avere una conversione maggiore ed arrivando fino a fare la vendita dell’articolo sponsorizzato. Certamente sarebbe un nuovo metodo che porterebbe Spotify ad offrire una piattaforma più mirata ed ottimizzata, a tutto vantaggio anche dei profitti.
Come anticipato, questa sperimentazione sta avvenendo solo per l’utenza australiana e non sappiamo se verrà estesa anche altrove. E voi sareste più favorevoli a questo tipo di pubblicità mirata? O pensate che alla fine sono tutte fastidiose e una vale l’altra?