Nelle sale italiane dal 21 luglio 2016 (un giorno prima dell’uscita ufficiale nei cinema statunitensi), Star Trek Beyond si propone come terzo episodio della serie reboot e tredicesima pellicola ispirata alla creatura ideata nel lontano ’66 da Gene Roddenberry: la serie fantascientifica più popolare al mondo nella storia della televisione.
Il film della Paramount riprende dunque da dove eravamo rimasti con “Star Trek – Il futuro ha inizio” e “Into Darkness – Star Trek“, benché la struttura a se stante da cui è caratterizzato ce lo fa classificare come prodotto autoconclusivo, apprezzabile anche se non si conoscono i precedenti episodi. Le avventure di questo capitolo della saga si concentrano sul viaggio quinquennale della USS Enterprise e sull’incidente che questa volta vedrà l’astronave soccombere sotto i colpi di un potente e imprevisto attacco alieno. Il veicolo, quasi interamente distrutto, dovrà affrontare un atterraggio d’emergenza su un pianeta sconosciuto, dove l’equipaggio sopravvissuto avrà a che fare con un nuovo inquietante nemico.
Star Trek Beyond, che è la prima pellicola post-reboot non specificatamente diretta da J. J. Abrams (coinvolto solo in minima parte a causa del suo impegno nelle riprese di Star Wars: Il risveglio della Forza) si presenta assolutamente godibile nelle mani di Justin Lin, che con la grande dinamicità con cui pervade alcune memorabili sequenze non facciamo fatica a identificare come il regista di ben quattro capitoli della popolare serie Fast and Furious.
Per le piacevoli gag umoristiche e i classici elementi tipici di un film su Star Trek che si rispetti (azione, navi spaziali, personaggi credibili e quant’altro) l’opera ricorda decisamente le atmosfere della serie originaria, strizzando l’occhio agli appassionati di sempre ma catturando allo stesso tempo qualsiasi neofita amante di sci-fi che desideri avventurarsi nell’universo dell’epico vulcaniano dalle orecchie a punta.
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