Con un cinguettio diverso dagli altri, Twitter annuncia la sua quotazione in borsa. Sulle orme di Facebook il social dell’uccellino blu ha depositato alla Securities and Exchange Commission (la Consob americana) la documentazione definita «S-1» per l’offerta pubblica iniziale, primo atto ufficiale della quotazione sui listini azionari. L’annuncio non poteva che avvenire attraverso un tweet «postato» dalla stessa società dopo la chiusura dei mercati finanziari americani.
«Abbiamo in via riservata consegnato un S-1 alla Sec per la prevista Ipo. Questo tweet non costituisce un’offerta di vendita per alcun tipo di titolo».
Secondo la stima degli esperti, Twitter avrebbe un valore di circa 10 miliardi di dollari e ha avuto una crescita esponenziale, considerato che è stata fondata solamente 7 anni fa.
La presentazione della domanda è stata fatta in via confidenziale, pratica consentita da un piano varato da Barack Obama nel 2012. In sostanza la norma nota come Jumpstart Our Business Startups, o Jobs Act, consente alle società che hanno ricavi annuali inferiori al miliardo di dollari, di avviare le operazioni di Ipo attraverso una procedura riservata. La documentazione S-1 è usata infatti dalle aziende per registrare titoli con la Sec e contiene informazioni essenziali di business e finanziarie della società emittente rispetto a una specifica offerta di titoli. Questo permette loro di non pubblicare i risultati finanziari almeno sino a quando le azioni non vengono materialmente rilevati dagli investitori.
Stando alle stime, Twitter chiuderà l’anno in netto positivo con circa 600 milioni di dollaridi di ricavi e al momento conta più di 500 milioni di utenti e si è calcolato che dalla sua fondazione sono stati inviati oltre 170 miliardi di messaggi.
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