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Twitter non cinguetta più e Snapchat prende il largo

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Twitter non cinguetta più e Snapchat prende il largo

Snapchat mette la freccia e compie il fatidico sorpasso ai danni di Twitter. Una manovra annunciata già da tempo, complice il successo raggranellato in via generale da una piattaforma sempre più aperta ai giovani e, di contro, al momento di appannamento patito dal social network controllato da Jack Dorsey. Snapchat continua dunque ruspante il proprio percorso di crescita, scalzando i cinguettii dall’alto dei suoi 150 milioni di utenti che, a cadenza rigorosamente giornaliera, sono soliti addentrarsi e connettersi al detto servizio; a nulla può Twitter, fermo al palo a quota 140 milioni di accessi. L’azienda fondata nel 2011 da Bobby Murphy e Evan Spiegel sta indubbiamente vivendo un periodo d’oro, e le graduali modifiche attuate alla piattaforma – trasformatasi negli anni in un vero e proprio social network – hanno indubbiamente messo ulteriore benzina nel serbatoio tutto digitale.

SNAPCHAT E QUEL PRIMATO CHE BATTE FACEBOOK…

La chat del fantasmino bianco ha comunque mostrato appieno tutti i propri muscoli a danno della concorrenza, basti por mente pensare al record di visualizzazione dei video – 10 miliardi al giorno – sbattuto in faccia a Facebook (appaiato ad otto miliardi); il sorpasso su Twitter rappresenta quindi una logica conseguenza, suffragata per di più dai mastodontici investimenti sostenuti dalla compagnia nell’ultimo periodo (quasi due miliardi di dollari). Il social network controllato da Mark Zuckerberg continua comunque a dominare la scena, anche perché la partita si gioca in casa e dietro Facebook trovano posto gli <<alleati>> Instagram (piattaforma sociale fotografica, che pure aveva superato Twitter qualche tempo addietro) e le chat istantanee Messenger e WhatsApp.

TWITTER SORPASSATO DA SNAPCHAT E ISTAGRAM

La vetta della graduatoria è dunque ancora una montagna da scalare per Snapchat, sebbene il sorpasso compiuto su Twitter può certamente rappresentare un importante inizio verso una scalata che, al netto del non trascurabile margine di sicurezza, comincia a far preoccupare anche lo stesso Zuckerberg, pronto a trasformare i video in motore portante di Facebook al fine rendere più complicata l’ascesa del fantasmino bianco. Sullo sfondo resta invece la crisi ormai duratura patita da Twitter, sfiduciato da Wall Street ed ammutolito in breve tempo dall’accoppiata social Instagram e Snapchat.

via

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