Se, da un lato, la sicurezza del sistema operativo di Google è aumentata con gli ultimi aggiornamenti, ci vuole ancora del tempo per considerare Android una piattaforma sicura.
Secondo numerosi sviluppatori, in Lollipop ci sono ancora innumerevoli correzioni da dover apportare per rendere il sistema operativo sicuro. Elena Reshetova ed i suoi colleghi della Finalndese Aalto University sostengono che:
Secondo numerosi sviluppatori, in Lollipop ci sono ancora innumerevoli correzioni da dover apportare per rendere il sistema operativo sicuro. Elena Reshetova ed i suoi colleghi della Finalndese Aalto University sostengono che:
“A partire dalla versione Android 5.0, tutti i processi devono funzionare all’interno di domini SEAndroid ben delineati, al fine di migliorare la sicurezza generale. Tuttavia, i produttori sono spesso soggetti ad errori nella compilazione, spesso anche a causa delle interfacce proprietarie da essi inserite che in molti casi vanificano i passi avanti nella sicurezza e, anzi, espongono a nuove problematiche i dispositivi”.
Mentre da un lato è necessario fare passi avanti nella messa in sicurezza del software, dall’altro alcuni produttori cercano di compensare la sicurezza del “mondo reale” rafforzando l’hardware. E’ il caso dell’UMI Iron Pro, il primo smartphone che presenta ben tre livelli di sicurezza per lo sblocco del dispositivo: tattile (lettore di impronte digitali), oculare (scanner dell’iride) e vocale (riconoscimento vocale).
I lettori di impronte digitali vanno per la maggiore negli smartphone di ultima generazione, ma non garantiscono sicurezza assoluta. Tuttavia, aggiungendo due livelli di sicurezza, ogni tecnologia trae giovamento dalle altre e rende il sistema estremamente sicuro. Nell’attesa che i produttori migliorino la sicurezza dal software, vale senz’altro la pena tutelarsi al meglio almeno dal punto di vista hardware!
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