Vendite smartphone in fase di stallo: cade Apple, sì al low-cost cinese

Sembra esser volto al termine il periodo in cui le vendite smartphone facevano da motore trainante nel mercato, in ossequio a roboanti numeri e ad un volume di traffico caratterizzato da tanti zeri sull’unghia. Il futuro è la realtà virtuale, ed a sottolinearlo è un produttore attivo nel campo mobile (leggasi HTC, nello specifico), che ha ripreso e confermato le previsioni abbozzate in precedenza dagli analisti. La debacle di Apple raggranellata soltanto qualche giorno addietro – la prima dopo 13 anni fruttuosi ed imperniati di utili – costituisce sostanzialmente l’ulteriore prova (forse la più evidente) di un mercato giunto ormai al suo tetto massimo e forse pronto ad interrompere mestamente la propria affannosa corsa. Gli analisti di IDC usano il termine <<piatto>> per descrivere le vendite smartphone inerenti ai primi tre mesi del 2016, eppure bisognerebbe muoversi con i piedi di piombo prima di abbozzare fantomatiche e drastiche conclusioni, allorché i dispositivi smerciati nel detto periodo restano sempre 335 milioni. Quantitativo in calo se rapportiamo lo score all’anno d’oro di qualche anno fa, ma pur sempre mastodontico e d’effetto.

Certo è che se un gigante come Apple è costretto a frenare bruscamente nella vendita dei propri iPhone – la prima volta dal 2007 – sembra evidente come la fruttuosa macchina degli smartphone si sia quantomeno inceppata. Rispetto al Q1 2015 si registra un lieve aumento dello 0,2% nella fetta di dispositivi diffusi sul mercato (corrispondente alla quota di 334,9 milioni di unità, contro i 334,4 del Q1 2015), ben lontana comunque dagli anni d’oro caratterizzati da una percentuale a <<due cifre>>. E la crisi di Apple è sostanzialmente la medesima registrata dai player più in voga del mercato: il rivale Samsung, ad esempio, porta a casa un -0,6% (attenuato parzialmente in ragione del buon successo dei nuovi Galaxy S7), ma ha il merito di condurre il mercato a dispetto degli altri competitori: le vendite smartphone Samsung relative al Q1 2016 sono infatti 81,9 milioni, ben superiori rispetto alle 51,2 milioni registrate da Apple ed alle 27,5 milioni di Huawei.

E focalizzando proprio l’attenzione sul crinale cinese, ecco fioccare numeri positivi ed antitetici rispetto al trend raccolto da Apple e Samsung. Il produttore di Shenzhen entra <<a gamba tesa>> nella top five dei produttori, dominato tra le altre cose dalle aziende Vivo ed Oppo, le stesse che a detta di Ming-Chi Kuo dovrebbero scavalcare Apple nell’anno di iPhone 7. Il trittico d’oro cinese è capace di generare numeri positivi, ad iniziare dal mastodontico +153,2% raccolto proprio da Oppo (tradotto in soldoni da 18,5 milioni di smartphone venduti), seguito a ruota da Vivo (123,8%, corrispondente a 14,3 milioni di unità) e da Huawei (+58,4% nel totale di 27,5 milioni di vendite). I numeri distribuiti da IDC mostrano quindi due importanti evenienze: le vendite smartphone sono sostanzialmente piatte, ma l’industria della tecnologia mobile sta aprendo le proprie frontiere ai dispositivi cinesi, dapprincipio bistrattati e adesso elogiati per il loro rapporto qualità-prezzo. Un trend che durerà ancora per qualche anno, allorquando esploderà il settore della realtà virtuale ed i brand attivi in Cina potrebbero frattanto mettere la freccia ai danni degli attuali player più importanti in campo mobile.

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