Vivo NEX ha senz’altro fatto sin da subito scalpore per il suo aspetto estetico improntato tutto sul concetto cardine del borderless, unitamente all’ottimo compromesso hardware garantito da componentistiche di assoluto rilievo e da una scheda tecnica senza grosse sbavature. L’azienda cinese, sulla falsariga dello stuzzicante concept targato Vivo Apex tirato magistralmente fuori in occasione dello scorso Mobile World Congress 2018 di Barcellona, è finalmente riuscita ad ufficializzare il suo nuovo smartphone Android top di gamma. Un “vero” dispositivo, nel senso innanzitutto fisico del termine, dal momento che in predicato di debuttare durante il corso delle prossime settimane; eppure, l’accezione in questione sta anche ad indicare la bontà tecnica di un terminale che si pone in netta antitesi con i principali concorrenti più blasonati. E in effetti, le peculiarità distintive sono molte e ragguardevoli.
Vivo NEX è un vero borderless, una risposta a distanza a chi – Apple in testa e, a cascata, ai vari produttori su base Android che, nel corso degli ultimi mesi hanno deciso di allinearsi sull’adagio proveniente da Cupertino, come Huawei e OnePlus – pensa che il notch sia il grimaldello necessario per realizzare uno smartphone privo di cornici. Non solo manca in questo caso l’ormai classica e tradizionale “tacca” sul frontale, ma ci troviamo soprattutto di fronte ad un dispositivo impreziosito da un rapporto tra schermo e superficie (91,2%) tale da far impallidire i giganti del mercato mobile. Certo, le dimensioni sono importanti (162 x 77 x 8 millimetri di spessore, con peso di 199 grammi), seppure fisiologiche per ospitare l’ampio pannello da 6.59 pollici a risoluzione Full HD+ con inedita proporzione in 19,3: 9. Al di là della scelta di non osare verso il più accomodante QHD+ (probabilmente trattasi di una scelta conservativa, necessaria per preservare l’autonomia che, tra le altre cose, dovrebbe esser di tutto rispetto, a fronte di un modulo da ben 4.000mAh), le premesse per uno schermo di qualità sembrano esserci tutte, in ossequio a tecnicismi di rilievo: pensiamo alla tipologia di display, ossia il Super AMOLED, ma anche al DCI-P3 color gamut per una fedeltà cromatica accettabile e senza troppe sbavature).
Vivo NEX sarà declinato in due versioni, a seconda del processore incastonato “sotto il cofano” e, conseguentemente, del relativo prezzo di listino al pubblico e posizionamento sul mercato. Il primo modello (contrassegnato sotto l’accomodante appellativo di “Ultimate Edition“), vero top di gamma, metterà in mostra il processore Snapdragon 845 di Qualcomm, opportunamente accoppiato dalla scheda grafica Adreno 630, 8 gigabyte di memoria RAM e addirittura 256 gigabyte di spazio di archiviazione nativo non espandibile; la seconda variante, invece, punta alla vetta della speciale graduatoria degli smartphone di fascia media, sulla scorta del nuovissimo Snapdragon 710 e della relativa GPU Adreno 616, stavolta impreziositi da 6 gigabyte di memoria RAM e ben 128GB di storage (anche qui figura l’impossibilità di espansione tramite schede micro-SD). Il nuovo gioiello firmato Vivo è insomma il secondo dispositivo a far uso dell’ultima soluzione tecnologica di Qualcomm dopo l’altrettanto interessante Xiaomi Mi 8 SE: rispetto a quest’ultimo, figurano tuttavia alcune “chicche” di rilievo, non fosse altro per il solo incremento dell’archiviazione a disposizione dell’utente.
A far da trait d’union è chiaramente il design e, forte delle proprie convinzioni, Vivo ha pensato bene di snocciolare numeri per quanto concerne le cornici della parte frontale dello smartphone: quella superiore è spessa 2,16 millimetri, mentre quelle laterali di addirittura 1,71 millimetri per parte; quella sottostante – ossia immediatamente sotto il display, tanto per intenderci – è di 5,08 millimetri. Una prova di forza, quella del produttore cinese, anche perché è senz’altro inusuale da parte di un brand rimarcare tramite numeri nudi e crudi l’esatta ampiezza delle cornici. Ci troviamo ad ogni modo di fronte ad uno smartphone indubbiamente di impatto nel suo aspetto estetico, anche se non certo originalissimo nella sua parte posteriore che, per le movenze, pare vagamente assomigliare a Huawei P20, specie per il posizionamento del comparto fotografico e degli annessi sensori. E’ comunque di sicuro pregio la cosiddetta tecnologia “Holographic Diffraction Dynamic Color“: al di là del difficile nome, basti solamente gli effetti fantascientifici che è possibile ammirare nella backcover dello smartphone.
Nella parte frontale non trova posto alcun lettore di impronte digitali, almeno in apparenza: Vivo ha infatti pensato bene di differenziarsi dalla gran massa di produttori, confezionando il fingerprint sotto lo schermo, piuttosto che sul retro del dispositivo. Una soluzione senz’altro tecnologica e moderna, accompagnata per l’occasione dai fisiologici miglioramenti generazionali: il produttore ha infatti rimarcato una precisione del sensore pari al 50% in più rispetto alla generazione precedente, oltre che ad una velocità di sblocco maggiore del 10%.
Uno “schiaffo” alla concorrenza, verrebbe quasi da dire, e un tale adagio si conferma anche per ciò che rileva il comparto fotografico. Vivo NEX può infatti fregiarsi di una particolare fotocamera frontale da 8 megapixel (f/2.0), di tipo retrattile, ossia in grado di apparire quasi dal nulla dalla cornice superiore dello smartphone. Una soluzione sicuramente stuzzicante, a mo’ di prova di forza, seppure per certi versi necessaria, visto l’ingombro ridotto all’osso e la consequenziale assenza di spazi utili per ospitare un tradizionale sensore. A detta di Vivo, la fotocamera frontale impiega circa un secondo per essere estratta nella sua interezza, anche grazie ad un particolare motore di 45 chilogrammi di forza, garantito per oltre 50.000 push-up. E chi mette già le mani avanti rimarcando una presunta rovinosità della tecnologia può stare tranquillo: il produttore afferma che il modulo è “abbastanza resistente agli urti”.
Più tradizionale è invece la fotocamera principale di Vivo NEX, caratterizzata da due sensori insigniti dall’ormai canonico riconoscimento automatico delle scene basato sull’Intelligenza Artificiale e supporto HDR: il primo modulo fa leva su un Sony IMX363 da 12 megapixel (pixel larghi 1,4 micron) e apertura focale f/1.8, mentre il secondo si attesta sui 5 megapixel con abbondante apertura di f/2.4. Il comparto fotografico è comunque contornato da OIS a 4 assi con EIS e dual pixel autofocus, confermando quindi tutta l’intenzione di migliorare la qualità degli scatti in notturna.
Vivo NEX sarà una esclusiva Cinese, là dove sarà venduto a far data dal prossimo 23 giugno nelle colorazioni Diamond Black e Red Colors. I prezzi sono importanti per il contesto orientale (fino a circa 595 euro, cambio alla mano, per la variante con Snapdragon 710 e circa 660 euro per il modello completo con Snapdragon 845 e 256GB), anche se giustificati ampiamente dal concentrato importante di tecnologie e di peculiarità distintive. Purtroppo non sono emerse informazioni circa un approdo dello smartphone in Europa e difficilmente avremo notizie positive in merito.
FONTE: Android Central