Vodafone è pronta a metter in atto nuove modifiche contrattuali, stavolta riguardanti il credito residuo. L’operatore rosso segue evidentemente a ruota lo stretto rivale TIM – che nelle scorse settimane aveva ufficializzato l’aumento del rinnovo mensile di alcune offerte ricaricabili – abbozzando tuttavia delle variazioni assai più particolari rispetto alle ormai in voga (nonché fastidiose, aggiungeremmo noi) rimodulazioni.
In buona sostanza, la modifica contrattuale di Vodafone troverà il suo fulcro centrale – a far data dal 15 aprile prossimo – nel credito residuo e, come è anche facile intuire, andrà ad interessare la gran parte degli utenti dell’operatore rosso; o quantomeno, quelli in possesso di promozioni ricaricabili con addebito su credito residuo (e non invece con rinnovo su conto corrente). Laddove il consumatore non andrà infatti a ricaricare per tempo la propria scheda SIM così da permettere il rinnovo automatico dell’offerta, potrà continuare a chiamare e navigare su Internet senza limiti (anziché assistere al blocco preventivo del traffico dati, come accadeva in passato e accade tutt’ora con tutti gli altri gestori) per la durata complessiva di 48 ore, previo esborso di 0,99 euro che saranno addebitati sul credito residuo una volta effettuata una ricarica telefonica.
Per farla breve, la nuova rimodulazione di Vodafone andrà a colpire tutti coloro i quali che, in possesso di offerte ricaricabili, non andranno a ricaricare la propria scheda SIM nel caso in cui il credito residuo sia insufficiente e non bastevole a coprire il rinnovo della promozione. A mutare è insomma la gestione della tariffa: non si assisterà più ad una sorta di “congelamento” (cioè un blocco dell’offerta e della navigazione Internet, che ripartirà una volta effettuata la ricarica) ma ad una continuazione – seppure per uno stringente arco temporale di sole 48 ore – della possibilità (addirittura senza limiti o vincoli) di chiamare e navigare su Internet ad un prezzo di 0,99 euro, addebitato alla prima ricarica telefonica. Va da sé che l’esborso di quasi un euro sarà automaticamente applicato nel caso in cui il credito sia negativo o quantomeno inferiore al prezzo della propria offerta.
Quella orchestrata dall’operatore rosso è una vera e propria modifica contrattuale e in quanto tale permetterà, laddove l’utente non intenda aderire alle mutate condizioni, di recedere gratuitamente dal proprio contratto e passare ad altro gestore fino al giorno prima dell’esordio della modifica stessa (in soldoni, 14 aprile 2019).