[Update 20/07/2016 – 16.46]
Direttamente dall’ufficio stampa Facebook arrivano due affermazioni attribuite ad un portavoce di Whatsapp, che riportiamo di seguito:
Statement 20 luglio
“Siamo lieti che le persone in Brasile possano accedere nuovamente a WhatsApp. La Corte Suprema ha respinto rapidamente il blocco, perché considerato sproporzionato e perché viola la fondamentale libertà di espressione delle persone. Nella sua decisione, il capo della giustizia ha sottolineato come le persone provenienti da tutto il Brasile, tra cui i membri della magistratura, si affidano a WhatsApp per comunicare con gli altri ogni giorno, e sono proprio loro che subiscono le conseguenze maggiori quando un servizio è bloccato. Speriamo che questo metta fine ai blocchi che hanno punito milioni di brasiliani e che la gente possa continuare a utilizzare servizi come WhatsApp per rimanere in contatto con le persone che contano per loro. “
Statement 19 Luglio
“Negli ultimi mesi, persone provenienti da tutto il Brasile non hanno trovato accettabili i blocchi giudiziari di servizi come WhatsApp. Passi indiscriminati come questi minacciano la capacità delle persone di comunicare, di svolgere il proprio lavoro e di vivere le proprie vite. Come abbiamo detto in passato, non possiamo condividere informazioni alle quali non abbiamo accesso. Speriamo di vedere questo blocco revocato al più presto”
WhatsApp nuovamente bloccato in Brasile, seppur per qualche ora. La decisione, disposta dapprincipio dal giudice di Rio Daniela Barbosa, è stata di fatto ritrattata dalla Corte Suprema brasiliana, che ha revocato il provvedimento a danno della popolare applicazione di messaggistica istantanea. Accusata, suo malgrado, di intralcio alla giustizia. Una logica conseguenza dopo il diniego della società americana di fornire alla polizia il materiale necessario (conversazioni, in primo luogo) per la risoluzione di una indagine in materia penale. La risposta della controllata di Facebook è stata eloquente. <<Non possiamo condividere informazioni delle quali non siamo in possesso>>.
Gli oltre cento milioni di utenti WhatsApp attivi in Brasile si sono dunque ritrovati <<al buio>> a seguito dell’insorgere di contrasti tra la compagnia di Menlo Park e le autorità locali. L’ennesimo dopo l’episodio – peraltro condito da motivazioni del tutto equiparabili – occorso lo scorso maggio. Il braccio di ferro tra i due duellanti è comunque durato poco, ed in tal senso trovano conferma le rassicurazioni proferite da Jan Koum, co-fondatore del servizio di messaggistica istantanea. <<Siamo sconcertati di quanto accaduto, ma il servizio verrà ripristinato a breve>>.
Il provvedimento del giudice Barbosa ha coinvolto le cinque compagnie telefoniche brasiliane, costrette loro malgrado ad accondiscendere all’imposizione di forza maggiore. O blocco a tempo indeterminato di WhatsApp oppure una multa. Salatissima, aggiungeremmo noi, giacché poggiante su 50 mila reais (circa 13 mila euro) al giorno. L’epilogo è noto a tutti, con il popolare servizio di Facebook costretto ad esser <<fuori dai giochi>>. Almeno fino all’incursione della Corte Suprema brasiliana, che ha revocato mestamente quanto disposto dal giudice di Rio.
WHATSAPP E AUTORITA’ BRASILIANE AL TERZO <<ROUND>>
Una questione spinosa che va invero avanti da ormai diverso tempo, ed il blocco delle ultime ore è soltanto il terzo di una vicenda diventata ormai costumanza. WhatsApp vanta circa cento milioni di utenti in Brasile e molti dei quali utilizzano la detta applicazione per aggirare il pagamento di tariffe telefoniche.