Home News WhatsApp: “il tuo profilo verrà bloccato in risposta a un reclamo”, occhio alla truffa

WhatsApp: “il tuo profilo verrà bloccato in risposta a un reclamo”, occhio alla truffa

0
WhatsApp: “il tuo profilo verrà bloccato in risposta a un reclamo”, occhio alla truffa

La pagina Facebook ufficiale della Polizia di Stato, Commissariato di PS Online – Italia, ha da poco condiviso un post dove mette in guardia gli utenti su un’ennesima truffa in circolazione online, diffusa sia a mezzo email sia tramite WhatsApp.

Nel testo del messaggio si legge quanto segue:

“Gentile Cliente ,

Il tuo profilo verrà bloccato in risposta a un reclamo ricevuto dall`amministrazione 30/09/2017
Secondo la disposizione 13.3 delle condizioni, WhatsApp Web può in qualsiasi momento terminare il suo accesso all account WhatsApp

Si può confutare la denuncia segundo questo link:

Clicca Qui

Se questa denuncia non viene chiarificata entro 2 giorni, verrà bloccato il suo account WhatsApp Denuncia ID: 9048136.

Grazie”

Come specificato dalla stessa Polizia di Stato, si tratta di una vera e propria truffa. In realtà questo tentativo di phishing è stato già utilizzato negli scorsi anni, con la sola differenza che in passato faceva riferimento agli account Apple.

Ad ogni modo, è possibile ottenere un riscontro prendendo visione delle vere condizioni di servizio di Whatsapp , disponibili al seguente link. Come si può notare, non esiste alcun punto numero 13.3.

Come specificato più volte in precedenti articoli contenenti episodi simili, spesso tali messaggi hanno lo scopo di carpire con l’inganno i dati sensibili degli utenti per scopi malevoli: ad esempio, con il semplice numero di telefono i cybercriminali possono attivare automaticamente l’ignaro utente a costosissimi servizi in abbonamento non richiesti, per non parlare di ciò che potrebbero fare se riuscissero ad entrare in possesso del numero della carta di credito…

Il consiglio, quindi, rimane sempre lo stesso: non cliccare mai su alcun tipo di link anche in presenza di un minimo dubbio, ma richiedere o cercare ulteriori riscontri accedendo ai canali ufficiali prima di procedere con qualsiasi altra azione.

Di seguito il post originale condiviso su Facebook dalla Polizia di Stato:

www.facebook.com/commissariatodips/posts/818010018360681

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here