WhatsApp Vs Telegram. Si potrebbe iniziare il discorso nel più classico stile tra tutti, quello delle favole: “C’era una volta l’SMS…”. Dall’avvento dei cellulari, infatti, abbiamo subito apprezzato la possibilità di utilizzare lo “Short Message Service” per inviare brevi messaggi scritti, senza necessariamente dover effettuare una telefonata. Dal 2009, però, l’uso degli SMS è andato sempre più a diminuire, grazie all’introduzione di app di messaggistica che utilizzano la connessione dati invece del credito telefonico. Ed è stato subito un successo: le app di messaggistica hanno quasi del tutto sostituito l’uso degli SMS e, ad oggi, vengono utilizzate da milioni di utenti.
Cenni di storia
Da quando Jan Koum e Brian Acton, due ex impiegati della società informatica Yahoo!, decisero di presentare nel 2009 una app di messaggistica denominata WhatsApp, l’utilizzo degli SMS è gradualmente diminuito fino a diventare quasi inesistente ai giorni nostri. In breve tempo, poi, si sono aggiunte molte altre applicazioni, anch’esse di messaggistica, negli store di Google e iTunes, anche se per trovare una rivale degna di WhatsApp abbiamo dovuto attendere fino al 2013, quando cioè i fratelli Nikolai e Pavel Durov introdussero sul mercato Telegram. Nel 2014, intanto, WhatsApp veniva ceduta alla Facebook Inc. di Mark Zuckerberg al costo di 19 milioni di dollari, momento in cui si accese una certa rivalità tra essa e quella che nel frattempo era divenuta un’altra delle app di comunicazione istantanea più utilizzate al mondo, ovvero Telegram. Oggi andremo a metterle a confronto per far risaltare tutte le differenze e le funzionalità che offrono.
La sfida: WhatsApp Vs Telegram
WahstApp e Telegram sono senza dubbio molto simili, almeno per la funzione principale: utilizzare la connessione dati per inviare messaggi istantanei a tutti gli utilizzatori della medesima app installata sui loro dispositivi. Ma non sono poche le differenze che esistono tra i due servizi che, nel tempo e grazie ai continui aggiornamenti, sembrano aver iniziato a rincorrersi a vicenda introducendo gradualmente le stesse feature, proprio per ridurre il divario e arginare i limiti funzionali presenti su ciascuno di essi. Ma ad oggi, come accennato, ancora sussistono diversi elementi capaci di contraddistinguerli, e in questo articolo andremo a far emergere proprio questi elementi utilizzando dei parametri base di paragone:
- Funzionalità
- Sicurezza
- Opzioni aggiuntive
- Popolarità
1) FUNZIONALITÀ
Il primo punto del nostro confronto è la funzionalità che offrono le due app di messaggistica. Per funzionalità intendiamo la capacità di caricare degli allegati nei messaggi, di garantire il multiaccesso alla app da più dispositivi, di consentire l’utilizzo del servizio tramite Client desktop e infine di eseguire il backup delle conversazioni nel Cloud dell’utente. Tutti elementi che andremo a illustrare a seguire.
Allegati
Entrambe le app permettono l’utilizzo di allegati da inserire nelle chat, che vanno dalle foto ai messaggi vocali, fino ad arrivare alla condivisione di contatti telefonici e file. Ma vediamo nello specifico le differenze.
WhatsApp permette l’invio (e la ricezione) di foto e video compressi, di file audio, contatti telefonici, posizione gps del mittente, documenti pdf e in formato Office fino a 100Mb di dimensioni ciascuno.
Telegram permette l’invio (e la ricezione) di foto e video NON compressi, contatti telefonici, posizione gps del mittente, file di qualsiasi tipo e formato (.zip, .exe, .apk e così via) fino a 1.5 Gb di dimensioni ciascuno.
Multiaccesso
Per multiaccesso si intende la possibilità di utilizzare l’account attivato sul dispositivo principale anche su altri dispositivi come tablet o smartphone secondari.
WhatsApp non permette l’utilizzo su più dispositivi in quanto è necessario avere la SIM inserita per effettuare il login; inoltre ogni volta che utilizziamo il nostro account su un dispositivo diverso da quello dove la app è attiva, dovremmo cancellare quello vecchio e registrarne uno nuovo sul device al momento in uso, senza contare che il servizio non è utilizzabile sui tablet a causa dell’assenza negli store ufficiali di un’app specifica ad essi adibita.
Telegram permette l’utilizzo su più dispositivi, e non necessita della presenza della SIM in quanto permette di associare a ciascun device un nome utente che potrà essere loggato anche sugli altri (smartphone o tablet), senza necessariamente cancellare l’account attivo sul dispositivo principale.
Client Desktop
Per Client Desktop si intende l’estensione del software su PC in versione app o web.
WhatsApp ha un’interfaccia web che necessita che l’account principale sia attivo sullo smartphone; se quest’ultimo è scarico o offline, il servizio web non funziona.
Telegram invece ha separato completamente le due funzioni: è una app vera e propria ed è utilizzabile da web anche a smartphone spento o offline, consentendo tutte le operazioni offerte dalla versione per mobile.
Backup su Cloud
Come sappiamo, è possibile salvare le nostre conversazioni con un backup, sia in locale che su Cloud. Ebbene, anche in questa funzione le due app si differenziano.
WhatsApp ha il salvataggio in locale di default: a meno che infatti non venga disabilitata la funzione, tutti i file immagine, video e audio vengono salvati nella memoria interna e alcuni di loro, a discrezione dell’utente, devono di tanto in tanto essere cancellati per non correre il rischio di riempire la memoria stessa. Volendo, comunque, è consentito il backup su Cloud (Google Drive per Android e iCloud per iOS).
Telegram ha di default il salvataggio su Cloud, mentre quello in locale viene eseguito solo per alcuni file; il database locale, ad ogni modo, può essere configurato in modo che il contenuto venga rimosso automaticamente a cadenza regolare (ogni settimana, ogni mese e così via).
La sostanziale differenza tra le due app, in questo senso, è che se dovessimo disinstallarle e poi reinstallarle avremmo Telegram con tutti i messaggi, vecchi e nuovi, presenti, mentre WhatsApp ci mostrerà soltanto le conversazioni salvate nell’ultimo backup effettuato, e mancheranno tutte quelle successive.
2) SICUREZZA
Il tema è piuttosto delicato: in entrambe le app abbiamo un garanzia di totale sicurezza, sebbene la crittografia End-to-End di WhatsApp, grazie alla “blindatura” delle nostre conversazioni, ci garantisca sicuramente una tranquillità maggiore rispetto al backup automatico su Cloud utilizzato Telegram, che potrebbe far storcere il naso a molti. Tuttavia ci sono da chiarire dei punti fondamentali che sfatano alcuni falsi miti.
WhatsApp, come già detto, crittografa le nostre conversazioni con il sistema End-to-End introdotto lo scorso anno, rendendo illeggibili i testi se visualizzati da terzi; ma non dimentichiamo il famoso caso di Backdoor che sussiste da quando l’azienda è passata ufficialmente a Facebook Inc. Nelle FAQ di WhatsApp, infatti, è espressamente specificato che “il social Facebook riceve informazioni da Whatsapp” e questo non tranquillizza troppo l’utenza in fatto di privacy e diffusione di materiali pubblicitari. Resta comunque un’app molto sicura con qualche punto un po’ “misterioso” mai del tutto chiarito dall’azienda in questione.
Telegram adotta la crittografia tra Client e Server, le conversazioni vengono tutte memorizzate sul Cloud, a cui il ricevente del messaggio deve accedere per poter leggere il contenuto del testo. Esiste anche qui la crittografia End-to-End ma solo su conversazioni che si svolgano in chat segrete, che in questo caso non vengono salvate nel Cloud. A favore della sicurezza di Telegram c’è, inoltre, da specificare che Pavel Durov (uno dei due fratelli fondatori della app) ha messo in palio da anni un premio a chiunque riesca a “bucarne” anche un solo account: il fatto che questo premio non sia ancora stato vinto da nessuno ci offre una garanzia assoluta di sicurezza.
3) OPZIONI AGGIUNTIVE
Per opzioni aggiuntive intendiamo tutte quelle funzioni che vanno oltre il semplice servizio di messaggi istantanei.
WhatsApp offre chiamate vocali e videochiamate con i contatti presenti nella app, consta di simpatiche GIF animate da poco aggiunte, e presenta la funzione “STATO” adottata da Facebook ed inserita anche qui da qualche settimana. La app, inoltre, permette di creare gruppi fino ad un massimo di 256 utenti totali (da ultimo aggiornamento).
Telegram offre chiamate vocali ma manca la funzione di videochiamata; le GIF animate esistono da sempre, insieme ai tanto apprezzati Stickers, di cui la rivale sarebbe priva, che danno un tocco più allegro e simpatico alla chat. Sono presenti inoltre i BOT, vero punto di forza di questa app. Ma cosa sono? I BOT sono veri e propri programmi che fungono da canali di interazione e condivisione di informazioni utili: pagine, in sostanza, dove è possibile giocare, creare, tradurre, ricevere file, insomma… un mondo tutto da scoprire, grazie alle centinaia di siti che li mettono a disposizione per ogni tipo di esigenza o preferenza, che dà a questa app una marcia in più elevandola dalla pura e semplice finalità di servizio di messaggistica. Altra peculiarità di Telegram sono le chat monodirezionali tra un utente (il solo a poter introdurre un argomento di discussione) e gli altri che lo seguono commentando eventualmente l’argomento proposto. L’applicazione, infine, permette di creare gruppi fino ad un massimo di 200 utenti, ma se è necessario “allargare la cerchia” è possibile dar vita a un “Supergruppo” che consente di aggiungere partecipanti fino a 1000 utenti totali.
4) POPOLARITÀ
Ed eccoci all’ultimo punto, e forse anche il più importante: la popolarità. Per operare correttamente entrambe le app devono essere installate sia sul dispositivo che invia il messaggio sia, ovviamente, su quello che lo riceve; quindi la maggiore popolarità dell’una rispetto all’altra determina, di conseguenza, la preferenza di un ipotetico nuovo utente.
WhatsApp esiste da più tempo ed è presente praticamente su quasi tutti gli smartphone degli utenti di tutto il mondo: è ovvio quindi che venga preferita a qualsiasi altra app sul mercato, potendoci garantire tra i contatti disponibili alla chat quasi tutto l’elenco della nostra rubrica telefonica.
Telegram è nata invece qualche anno dopo e, anche se sta prendendo piede sempre di più, non ha ancora lo stesso bacino di utenza della sua rivale, cosa che la limita fortemente. Ed è un vero peccato dato che il servizio che offre la app è veramente di alto livello e non risente minimamente del confronto con WhatsApp; ma poter inviare i messaggi a meno della metà dei contatti salvati in rubrica è, come dicevamo, un limite purtroppo importante.
CONCLUSIONI
Eccoci arrivati alle conclusioni: cosa si può dire di più? Abbiamo messo in risalto le differenze scandagliando a fondo tutte le funzionalità che ciascuna delle due app offre, e a questo punto non ce la sentiamo di dare una valutazione troppo personale di preferenza, in quanto rimarrebbe soggettiva ed opinabile. Noi ovviamente abbiamo fatto la nostra scelta, fateci sapere la vostra nei commenti.