Le rivelazioni da parte di WikiLeaks secondo le quali nel periodo tra il 2014 e il 2016 la CIA avrebbe compiuto un’operazione di hackeraggio dei dispositivi Apple e di quelli Google (per i quali entrambe le aziende hanno replicato di aver risolto le falle o di disporre delle migliori tecnologie di sicurezza) conosce ora un nuovo capitolo con un’indagine interna alla CIA per la fuga di notizie e documenti.
Da quanto si apprende le indagini si stanno concentrando su un operatore interno alla CIA che avrebbe permesso la diffusione di questo materiale. Allo stesso tempo gli investigatori escluderebbero la pista di spionaggio internazionale che vedrebbe nella Russia (o in qualche alche altro Paese) il mandante dell’operazione smascherata da WikiLeaks.
Oltretutto della veridicità e attendibilità dei documenti resi pubblici da WikiLeaks, sulla cui pubblicazione stanno indagando i procuratori federali di Alexandria (in Virginia), non c’è stata alcuna conferma (e in realtà nemmeno una smentita) considerando anche che nessuno al Dipartimento di Giustizia e nemmeno un portavoce della CIA ha deciso di commentare la vicenda.
La rivelazione arriva infatti da una fonte che ha voluto rimanere anonima. Nel frattempo Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, ha dichiarato che la pubblicazione dei documenti prova dell’attività di spionaggio e hackeraggio da parte della CIA ha permesso a Google e Apple di risolvere i problemi di sicurezza dei loro dispositivi.