Se si possiede un dispositivo con un processore Intel di sesta generazione o superiore, e si ha ancora come sistema operativo Windows 7 o 8.1, sarà necessario entro diciotto mesi eseguire l’aggiornamento a Windows 10. Microsoft ha annunciato che, dopo il 17 luglio 2017, saranno rilasciati solo i più critici fix di sicurezza per i due vecchi sistemi operativi. I dispositivi non equipaggiati con processore Skylake riceveranno aggiornamenti fino al 14 gennaio 2020 per Windows 7 ed al 10 gennaio 2023 per Windows 8.1.
La prossima generazione di processori comprende l’Intel Kaby Lake, il Qualcomm 8996 (conosciuto come Qualcomm Snapdragon 820) e l’AMD Bristol Ridge (il processore con architettura Excavator, non quello con la nuova architettura Zen). Col passare del tempo comunque tutti i processori richiederanno il sistema operativo Windows 10. Non si riesce a comprendere bene quali motivi siano dietro all’aggiornamento forzato di sistema operativo, visto che le esigenze hardware di Windows 8.1 e Windows 10 sono molto simili, sia riguardo all’elaborazione degli interrupt sia al supporto dei bus nonché agli stati di alimentazione. Bisogna dire però che i nuovi processori hanno cambiato un poco le cose. Intel Skylake, per esempio, ha un certo livello di autonomia nella gestione dell’energia, cosa che rende il componente più reattivo alle mutate esigenze. Inoltre, le nuove porte USB di tipo C, ed in particolare quelle equipaggiate con Thunderbolt 3, sono fuori dalla portata di sistemi operativi come Windows 7. Microsoft ha comunque voluto inviare una lista parziale dei dispositivi che saranno suscettibili di questo aggiornamento, e ve li elenchiamo a seguire:
- Dell Latitude 12
- Dell Latitude 13 7000 Ultrabook
- Dell XPS 13
- HP EliteBook Folio
- HP EliteBook 1040 G3
- Lenovo ThinkPad T460s
- Lenovo ThinkPad X1 Carbon
- Lenovo ThinkPad P70
AMD Bristol Ridge dovrebbe essere immesso sul mercato entro il primo semestre di quest’anno, mentre Intel Kaby Lake sarà lanciato prima del 2017. Entrambi i processori saranno compatibili unicamente con il sistema operativo Windows 10, decisione che metterà in grande difficoltà le aziende e gli utenti affezionati ai due vecchi sistemi operativi.
L’insieme di queste opzioni porterà sicuramente Windows 10 alla quota di un miliardo di computer con esso a bordo, quota sulla quale il colosso informatico di Redmond sicuramente contava.