Xiaomi Mi A1, dove è finito il codice sorgente?

Xiaomi continua a dimostrarsi <<allergica>> al rilascio dei codici sorgenti relativi al kernel dei suoi smartphone Android, e il debutto di Xiaomi Mi A1 (il primo smartphone Android One dell’azienda, ndr) non ha stravolto un modo di fare divenuto purtroppo costante. Il produttore cinese continua infatti a violare senza troppe remore la licenza GPLv2 del kernel Linux, che tra le prerogative cardine richiede per l’appunto espressamente che le fonti del kernel vengano rilasciate in modo tempestivo, pena una violazione della licenza.

Ora, malgrado le imposizioni dall’alto, la storia di Xiaomi mette in mostra una certa insofferenza nel rilascio dei codici sorgente. L’alternativa oramai divenuta prassi è infatti la stessa: nessuna distribuzione delle fonti del kernel o, nella migliore delle ipotesi, un rilascio delle stesse dopo molto tempo. E questo è un peccato per chi è più <<smanettone>> e smaliziato, visto che gli smartphone Xiaomi sono spesso contraddistinti da un rapporto qualità-prezzo ineccepibile, e conseguentemente sono in grado di attrarre non soltanto consumatori ma anche e soprattutto sviluppatori. Un esempio? Basti soltanto guardare la community di XDA per capire come Redmi Note 3 Pro (Snapdragon 650) e Redmi Note 4 (Snapdragon 625) siano i terminali più popolari all’interno del prolifico portale.

Pensiamo in fondo anche allo Xiaomi Mi A1, il primo smartphone Android One dell’azienda che, sin dagli albori, ha catalizzato in modo pressoché ingente l’attenzione e l’interesse di tutti. La <<carne al fuoco>> è infatti tanta, dal momento che ad Android stock e <<senza fronzoli>> (con aggiornamenti rapidi e patch di sicurezza mensili) avrebbe dovuto (finalmente) far seguito il rilascio dei codici sorgente. Un motivo quest’ultimo di ulteriore interesse per gli sviluppatori, che tuttavia stanno ancora attendendo mosse ufficiali da parte dell’azienda.

Xiaomi, per bocca di un suo portavoce indiano, ha confermato tutta l’intenzione di rilasciare i codici sorgente per Xiaomi Mi A1 entro tre mesi dalla data di lancio (settembre 2017, ndr). Della promessa fatta non v’è ancora traccia, malgrado siano già trascorsi due mesi abbondanti, così come non v’è traccia del rilascio di Android 8.0 Oreo, anche in questo caso confermato da Xiaomi entro l’anno.

Che dicembre sia il mese giusto per Xiaomi Mi A1? Lo speriamo davvero, anche perché questa fase di stallo sembra ostacolare lo sviluppo del dispositivo, che dal suo canto non ha ancora preso molto ritmo, a differenza del popolare Redmi Note 4. E anche in questo caso un esempio è inequivocabile: il rilascio di Android One sull’apprezzato smartphone della gamma Redmi. Sintomo evidente di un ragguardevole supporto ed una attenzione degna di nota degli sviluppatori.

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