Xiaomi Redmi Note 4X High Edition dovrebbe con ogni probabilità esser l’ennesimo terminale di fascia media sfornato dalla prolifica azienda cinese. L’esistenza dello smartphone in questione è confermata in data odierna dai database dell’ente di regolamentazione TENAA, passaggio evidentemente propedeutico ad un debutto sul mercato programmato forse già a partire dalle prossime settimane.
Xiaomi sembra continuare a focalizzare l’attenzione sulla gamma Redmi, nel tentativo di saturare il segmento di fascia media e, perché no, scandire l’attesa prima della presentazione stampa del primo top di gamma del 2017 del produttore, verosimilmente prevista per il mese di aprile. La nuova versione del Redmi Note 4X, contrassegnata dall’agenzia di regolamentazione cinese con il numero di modello MBT6A5, punta a migliorare ulteriormente le prestazioni generali e la scheda tecnica. Decisivi in tal senso l’implementazione dei 4 gigabyte di memoria RAM, affiancati ad uno storage ben più capiente (sebbene espandibile), come i 64 gigabyte.
Xiaomi Redmi Note 4X High Edition dovrebbe inoltre differenziarsi dall’attuale modello – già oggetto di apprezzamento e di qualche scontistica presso alcuni importatori – per via del processore: un deca-core a 64bit con frequenza operativa da 2.0GHz. Xiaomi potrebbe insomma tornare alle origini, rimpiazzando l’attuale ed apprezzato Snapdragon 625 di Qualcomm (con velocità di clock da 2.0GHz) con la classica soluzione targata MediaTek Helio X20, già presente su Redmi Pro e sull’originario Redmi Note 4 (poi riproposto in queste ultime settimane in Redmi Note 4X e Redmi Note 4 in versione globale con Snapdragon 625).
Per il resto nessuno scostamento rispetto ad uno scenario ormai plastico, visto che Xiaomi Redmi Note 4X High Edition sarà strutturato secondo i dettami di un display TFT da 5.5 pollici a risoluzione Full HD (1920 x 1080 pixel), una capiente batteria da ben 4.000mAh, micro-USB, lettore di impronte digitali collocato posteriormente e due fotocamere da 13 megapixel (sensore Sony IMX258) e 5 megapixel (frontale).
Come detto, l’unica variazione di rilievo riguarderà il processore impiegato, la memoria RAM e il quantitativo di storage. E’ probabile ad ogni modo che l’indicazione offerta dalla TENAA sia leggermente fuorviante, giacché il MediaTek Helio X20 è dotato di una frequenza operativa da 2.1GHz e non invece di 2.0GHz, caratterizzante invece lo Snapdragon 625 di Qualcomm. Acclarato che i chipset vantano una configurazione diversa (deca-core il primo, octa-core il secondo), è possibile che l’indicazione sia erronea, oppure veritiera: in questo caso saremo di fronte ad un SoC con frequenza leggermente ridotta.