Non c’è alcun dubbio che la pandemia stia scuotendo tantissimo il mercato tecnologico, con le materie prime necessarie che scarseggiano, e di conseguenza anche i prodotti finali da mettere in vendita.
La scarsa presenza dei prodotti sul mercato ha incrementato anche il fenomeno del bagarinaggio, ma la situazione potrebbe peggiorare anche dal punto di vista dei prezzi da listino. Un timore che potrebbe diventare realtà, almeno per quanto riguarda uno degli esponenti di spicco nel mondo della telefonia, ovvero Xiaomi.
In occasione dei risultati trimestrali, il presidente dell’azienda cinese, Wang Xiang, ha infatti espresso una certa preoccupazione affermando che sul tavolo si sta discutendo proprio la possibilità di aumentare i costi di alcuni prodotti.
Continueremo a ottimizzare i costi dei nostri dispositivi hardware, questo è certo. Ad essere onesti, faremo del nostro meglio per offrire il miglior prezzo possibile ai consumatori. Ma in diversi casi potremmo dover trasferire parte dell’aumento dei costi al consumatore.
I costi dei processori continuano a crescere e ammortizzarli diventa sempre più complicato per le aziende, ma come giustamente sottolinea anche Xiaomi (così come altre aziende coinvolte in questo mercato), anche i costi dei componenti principali per la produzione degli smartphone stanno subendo dei rincari.