Nel 2015, Xiaomi si è guadagnata il podio tra i produttori più grandi del mercato cinese, surclassando la ben più nota in Occidente Huawei. Stando a dati decisamente più aggiornati, la situazione non è cambiata, piuttosto, sembra che la compagnia abbia incrementato le proprie vendite nel secondo trimestre di quest’anno, risolvendo alcuni problemi che hanno segnato Xiaomi sin dai primi passi sul mercato.
Uno dei più grandi problemi di Xiaomi riguarda la produzione. La compagnia tende a realizzare pochi dispositivi all’anno e la stragrande maggioranza di questi vengono venduti tramite i cosiddetti flash sale a causa dell’ingente domanda e all’incapacità di soddisfarla appieno.
Le cose, ad ogni modo, stanno cambiando e Xiaomi ha deciso di iniziare proprio da Mi 5, il flagship della compagnia, incrementando la capacità di produzione del suddetto smartphone. Come riportato qualche tempo fa, il CEO del colosso cinese ha curato questo aspetto personalmente e grazie ad un accordo con Inventec la produzione di Mi 5 è slittata ad un milione di unità al mese.
Mr Lei Jun, tuttavia, non vuole limitarsi ad incrementare le vendite di Mi 5 ma rafforzare la catena di produzione in modo da disporre di più unità e poterle vendere normalmente, abbandonando i flash sale. Secondo l’ufficio segreteria di Xiaomi, le vendite collezionate sono incrementate in modo significativo nel secondo trimestre di quest’anno.
Xiaomi ha venduto 6 milioni di dispositivi al mese, durante lo scorso trimestre, per un totale di 18 milioni di unità. I dispositivi che hanno totalizzato questo successo sono, in prevalenza, Redmi 3S e, naturalmente, Mi 5 che è finalmente disponibile liberamente (open sale).
L’incremento della capacità di produzione tornerà sicuramente utile dal momento che Xiaomi ha in programma di realizzare due nuovi dispositivi di fascia alta: Mi 5s e Mi Note 2. Sta di fatto che il colosso cinese ha riscosso molto successo e che le vendite registrate denotano un brillante futuro per la compagnia.