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Xorshift128+: l’algoritmo italiano che ha salvato l’e-commerce

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Xorshift128+: l’algoritmo italiano che ha salvato l’e-commerce

Il docente del Dipartimento di informatica Sebastiano Vigna, 48 anni, ha permesso il salvataggio dei principali browser, Chrome, Firefox e Safari dagli errori di sistema, permettendo acquisti on-line sicuri.

«Xorshift128+», è questo il nome del suo algoritmo: sviluppato al laboratorio di algoritmica per il web, è stato utilizzato per risolvere il problema riscontrato in JavaScript, il linguaggio di scripting orientato agli oggetti e agli eventi, spesso utilizzato nella programmazione Web 2.0 per la creazione, in siti web e applicazioni web, di effetti dinamici interattivi. Il problema riscontrato riguarda una funzionalità specifica: la generazione di numeri pseudocasuali, utili ad esempio a identificare le transazioni negli acquisti online o per introdurre casualità nei videogiochi. Da quando JavaScript si è iniziato ad usare non solo per iil web ma anche per la gestione dei server, il problema si è fatto piu’ grave, rendendo necessario trovare una soluzione. In un’intervista, il Professor Vigna ci racconta di come gli algoritmi sono stati messi appunto fino dagli anni 40 e sono stati utilizzati per calcolare alcuni numeri, cercando di mimare la casualità che si ottiene con dei processi fisici.

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Infatti senza questi algoritmi sarebbe molto costoso riprodurre la generazione di milioni di bit, di cui ha bisogno il web: le sequenze di questi numeri casuali, causava però alcuni problemi che andavano ad intaccare la sicurezza nei siti specifici dove esistono le transizioni di denaro, e grazie ad una start up che si occupa di scommesse on-line, ha segnalato questo problema a Google; Vigna, ha infatti una pagina web dove mette a disposizione i generatori che progetta, e Google automaticamente, ha trovato ed usato il nuovo algoritmo, e il generatore di JavaScript è stato quindi rimpiazzato proprio con «xorshift128+», eliminando immediatamente il problema.

e-commerce

L’algoritmo xorshift128+ è gia’ stato adottato dai principali browser, come Chrome di Google, Firefox di Mozilla e Safari di Apple. Il prossimo obiettivo del professore e la dedizione allo studio di geni relativi alla diagnosi del cancro: infatti è entrato in un team interdisciplinare nel centro per la complessità e biosistemi della statale.

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