Youtube è forse il più noto servizio online gratuito per la fruizione di contenuti musicali, sebbene in un recente comunicato il Chief Business Officer di YouTube Robert Kyncl abbia provveduto ad annunciare il fatto che il noto portale Google ha fatto confluire nelle casse delle industrie discografiche, nel solo 2016, qualcosa come 1 miliardo di dollari americani.
Case discografiche, rete di distribuzione, piattaforme virtuali e riviste specializzate contano dunque sul colosso dello streaming musicale online, contrariamente a quel che si potrebbe pensare a giudicare dalle critiche mosse alla piattaforma, accusata di negligenza nei confronti delle risposte ai pagamenti e dell’adempimento agli oneri (sempre economici) relativi al servizio ricevuto per l’utilizzo della musica. Soldi che il celebre network ricava dagli introiti pubblicitari, a dimostrazione del fatto che il business sta svicolando dai tradizionali canali per rifarsi, invece, ad un nuovo modello commerciale che non contempli la presenza di TV, stampa e radio.
Le diverse esperienze e i molteplici modelli esistenti stanno avendo successo gli uni accanto agli altri. Nel futuro, il business della musica avrà l’opportunità di diventare come la televisione, dove gli abbonamenti e la pubblicità contribuiranno alle entrate quasi in egual misura, forti delle vendite in ambito sia fisico sia digitale.
Queste le parole pronunciate da Kyncl, le quali rispecchiano appieno la realtà dei fatti. E voi vi ritenete soddisfatti dei servizi offerti da YouTube? A voi la parola.